mercoledì 17 dicembre 2014

Furbi et orbi

...Sacchi? Tre!
Mi ritrovavo bel bello a vergare un pezzullo sul bel periodo di questa bella Yama, per una volta senza polemiche e scemenze assortite... Quand'ecco che mi imbatto in questa intervista, per giunta passata abbastanza sottotraccia a queste latitudini (ma si sa che qui intorno tutto ciò che non è Futura suscita lo stesso interesse di un documentario sulle gallette di riso). Un'intervista che, lo ammetto, mi ha dato fastidio quanto gli attacchi mosci di De Luca del 2009-2010.
No dai, sono ironico, sempre meglio specificare... Il fastidio provato per quelle mozzarelle di De Luca è insuperabile. Però questo ci si avvicina parecchio. Chi pone le domande è il sito umbro pu24.it, l'intervista completa la trovate qui (e cliccateci perchè ci sono anche risvolti tecnici di non poco conto). Chi risponde alle domande è Giancarlo Sacchi, presidente della Robur Tiboni Urbino.
Questa è la parte incriminata:


"URBINO – Non solo in campo, anche fuori. E’ la storia degli ultimi mesi della Robur Tiboni Urbino, patrimonio sportivo della città ducale, di tutta la provincia; non solo di pallavolo, di tutto lo sport.
In campo, le otto sconfitte consecutive con cui la Robur Tiboni ha iniziato la stagione 2014/15.
Fuori dal campo, nove protesti a carico della gloriosa società sportiva nata – come racconta il sito web – “nel 1904 per volontà del Cav. Amadei”, che partecipa al campionato di pallavolo femminile serie A1. Sono tempi davvero difficili per la vita di tutti, e quindi anche per lo sport: la Robur Tiboni, che per quattro anni consecutivi ha vinto il titolo di campione d’Italia di pallavolo sulla sabbia, è finita nelle sabbie mobili delle difficoltà comuni a tutti gli italiani, singolarmente e collettivamente.
Cosa accade, perché due cambiali e sette assegni sono finiti nel Registro dei Protesti della Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Pesaro e Urbino? Pubblichiamo in dettaglio, nell’ordine in cui le proponeva il Registro in data 3 dicembre 2014.
CAMBIALE: Importo 4.500,00 euro. Data scadenza: 31 luglio 2014. Data iscrizione: 10 settembre 2014.
ASSEGNO: importo 13.000 euro. Data levata 19 agosto 2014. Data iscrizione: 10 settembre 2014.
ASSEGNO: importo 2.300,00 euro. Data levata: 28 luglio 2014. Data iscrizione 10 settembre 2014.
ASSEGNO: importo 2.600,00 euro. Data levata: 4 agosto 2014. Data iscrizione 10 settembre 2014.
ASSEGNO: importo 7.500,00 euro. Data levata: 24 settembre 2014. Data iscrizione: 10 ottobre 2014.
ASSEGNO: importo 2.625,70 euro. Data levata 7 ottobre 2014. Data iscrizione: 10 novembre 2014.
CAMBIALE: importo 4.627,00 euro. Data scadenza 31 agosto 2014. Data iscrizione 10 ottobre 2014.
ASSEGNO: importo 21.000 euro. Data levata: 3 settembre 2014. Data iscrizione: 10 ottobre 2014.
ASSEGNO: importo 21.000 euro. Data levata: 19 settembre 2014. Data iscrizione: 10 ottobre 2014.
I motivi del mancato pagamento sono quasi sempre “Mancanza totale o parziale di fondi nel momento in cui il titolo viene presentato per il pagamento”.

Presidente Sacchi, cosa sta accadendo, perché la sua società è finita nel Registro dei Protesti?
“Quel che lei ha visto è tutto vero. Le spiego perché. Ho fatto una scelta: se pagavo assegni e cambiali, non mi iscrivevo al campionato di serie A1. Ho preferito iscrivermi e poi fare un piano di rientro a favore dei beneficiari di assegni e cambiali. Purtroppo, la situazione è economica è sotto gli occhi di tutti. Nell’anno nuovo andremo a firmare tutte le liberatorie. Intanto, abbiamo fatto di necessità virtù”.

Forse sarebbe stato meno costoso rinunciare alla serie A1 e ripartire da campionati inferiori.
“Quel che lei ha visto è tutto vero. Le spiego perché. Ho fatto una scelta: se pagavo assegni e cambiali, non mi iscrivevo al campionato di serie A1. Ho preferito iscrivermi e poi fare un piano di rientro a favore dei beneficiari di assegni e cambiali. Purtroppo, la situazione è economica è sotto gli occhi di tutti. Nell’anno nuovo andremo a firmare tutte le liberatorie. Intanto, abbiamo fatto di necessità virtù”.
“Non è così – replica Giancarlo Sacchi, deus ex machina della pallavolo ducale – La realtà di Urbino non è quella di Pesaro, Piacenza e Busto Arsizio. In un tessuto produttivo di grande rilevanza, si possono raccogliere finanziamenti anche in categorie inferiori. A Urbino, non è possibile. Se io rimango ad altissimi livelli, è probabile che possa attirare le attenzioni di qualche sponsor importante. Se scendo in A2 o in B1, me lo posso scordare. Dovrei realizzare un miracolo, come avvenne anni fa, quando un gruppo di ragazze nate nel 1975 mi accompagnò con successo. Le posso anticipare che, iscrivendomi alla serie A1, ho avuto il parere positivo di un’importante banca di livello internazionale per la sponsorizzazione dal 2015. Io sto traghettando la società verso una situazione (anche) economica di un certo rilievo, ma a partire dal 2015…”.

Intanto, però, la squadra naviga in cattive acque…“Non guardi il risultato immediato, pensi alla prospettiva tecnica: abbiamo ingaggiato giovani interessanti che stiamo lanciando in serie A1. Quanti pensavano che Monica Lestini potesse giocare da titolare, perché quando è stata a Pesaro non ha messo piede in campo, che ha visto solo in fotografia. Ha vent’anni, con noi gioca da titolare ed è una delle più brave. E il libero, Eleonora Bruno, che a Bergamo era sempre in panchina? L’operazione lancio delle ragazze la facciamo comunque, se i risultati non arrivano, al momento, non è determinante. Per anni, Forlì ha fatto la serie A1, è retrocessa ed è stata ripescata. Io ho cercato di mantenere la categoria, quindi un livello alto, di intraprendere rapporti per avere uno sponsor di valore. E’ chiaro che c’è una sofferenza, ma in attesa di… Quando mi ha chiesto se non sarebbe stato più facile partire da serie inferiori, si riferiva a scelte fatte da altri…”.

Presidente Sacchi, lei anticipa di una banca di livello internazionale. Sarebbe sponsor principale dal prossimo gennaio?“Le trattative sono in corso, a giorni dovrei avere la risposta. La prima ipotesi è un intervento dal primo gennaio 2015. Eventualità abbastanza difficile, perché di solito le attività di promozione di immagine hanno una programmazione più lunga. E’ molto più probabile che possa avvenire dal settembre 2015. Nel frattempo, potrebbe darci una mano con un finanziamento ponte…”.

Mi scusi se la interrompo: come può un istituto di credito del valore di cui lei parla legarsi a una società che ha nove iscrizioni nel bollettino dei protesti?“Vi spiego perché. Urbino non ha un tessuto produttivo pari a quello di Pesaro, Busto Arsizio e Piacenza, ma vanta altre ricchezze: le sue bellezze storiche, architettoniche e culturali sono note in tutto il mondo. E così il paesaggio dolcissimo e la straordinaria qualità della vita. Chi interviene, banca compresa, non lo fa per motivi tecnici, ma abbina il suo marchio a un’eccellenza che il territorio esprime, indipendentemente dal risultato tecnico; dietro ha altri interessi”.

(...) L’intervista termina con una domanda, la rivolge il presidente Sacchi: “Non mi ha chiesto perché non abbiamo fatto un’unica società con Pesaro”.
E’ un tema che affronteremo volentieri, ascoltando, se lo vorranno, i due presidenti del Volley Pesaro, Barbara Rossi e Giancarlo Sorbini, mettendoli a confronto con le idee e le parole di Giancarlo Sacchi, che ringraziamo per la disponibilità a rispondere a domande su una situazione oggettivamente poco piacevole."

Adesso: io mi sono dovuto prendere un giorno di tempo prima di buttare giù qualche parola, perchè mi sono venuti i brividi... Figuriamoci chi vive certe situazioni sulla propria pelle.
E proprio per questa presa di coscienza, caro Sacchi, io ti volevo dire GRAZIE.

Grazie, presidente. E' anche merito tuo, infatti, se gli sport cosiddetti minori (e stiamo parlando della seconda disciplina più praticata in Italia, alla faccia ro cazz') faticano a crescere perchè mancano di una componente fondamentale: l'identificazione del tifoso nella propria squadra. Ormai tutti sono abituati a vivere una parabola pallavolistica ai vertici seguendo il motto "oggi sono qui, domani chissà"; questa malagestione porta certi sodalizi ad affacciarsi al massimo campionato dal nulla, per poi implodere dopo tre-quattro stagioni quando va di lusso. Avevo già parlato delle uniche due squadre a non aver mai subito cataclismi societari negli ultimi anni: Bergamo e Busto. Casualmente una è la società più vincente e più ammirata d'Italia, in maniera altrettanto magica l'altra possiede il pubblico più appassionato e più numeroso. E questo perchè? Perchè non si è trattato di lavori fatti sbocciare a capocchia. E non mi si venga a parlare di "tessuto produttivo" favorevole... I risultati sono frutto della serietà del progetto e della capacità dei personaggi coinvolti. Il budget della Foppa sarà 5 volte minore rispetto a quelli della Bergamo pigliatutto di poche annate fa, perchè queste sono le possibilità economiche attuali: non ho mai sentito Panzetti tentare un "facite ammuina" in nome del blasone societario, figuriamoci se è accettabile permettere a certi figuri di mendicare finanziamenti nascondendosi dietro al "paesaggio dolcissimo e alla qualità della vita" di Urbino.
(Potrei anche far notare che Bergamo, grazie al lavoro di gente capace, resta ai vertici pur spendendo meno della metà di altri; ma sarebbe forse un concetto troppo difficile da capire per chi è ancora impegnato a fingere di saper amministrare il proprio salvadanaio)

Grazie Sacchi, per avere insegnato a tutti le giuste mosse utili a muoversi in questo mondo economicamente complicato.
Infatti domani andrò in banca a chiedere un mutuo, adducendo come garanzia una cifra in arrivo da "un grande gruppo finanziario, per il 2015, però non dall'inizio, magari da settembre, ma chissà mai che non mi concedano un prestito ponte, certo non lo posso confermare ma fidatevi".

La risposta della banca, immagino, sarà più o meno questa:


Quante promesse del genere si sono già sentite, solo negli ultimi anni? E questa non è neanche delle migliori: praticamente la Robur Tiboni si rimetterà in carreggiata non grazie a un accordo già esistente, ma con un presunto agreement ancora in fase di trattativa (sarebbe interessante capire quale fase, ma ho paura della risposta). Accordo che, ricordiamo, andrà a buon fine semplicemente perchè Urbino è una bella città. Basi solidissime, oh.

Grazie Sacchi, per aver iscritto la tua squadra al massimo campionato nonostante importanti pendenze, ma soprattutto grazie per averlo ammesso: perchè l'onestà non sta nel saldare debiti e nel pagare conti, sta invece nel dichiarare candidamente che "se pagavo assegni e cambiali, non mi iscrivevo al campionato di serie A1". A pochi chilometri da lì, nello specifico a Pesaro, una società triscudettata ha preferito chiudere quando ha capito di non farcela più: che fessi, eh! E poi a fine intervista ci si chiede anche per quale motivo non è stata posta la questione della fusione tra le due società: ma solo io ricordo stucchevoli polemiche tra vicini di casa che avrebbero fatto passare Busto e villa come esempio di grande fratellanza (e se non la ricordate, potete trovarne un estratto qui)? Ma solo io credo che gli onesti, quelli veri, abbiano sempre qualche ritrosia nel mettersi in affari con le varie "bande degli onesti"?

E' grazie a questi personaggi, se i vostri amici monosportivi e calciofagi vi accusano ancora di seguire la pallavolo femminile solo per "vedere i culi delle giocatrici". Personaggi così trasformano i cialtroni del pallone calciato in martiri, tutto questo mentre il nostro mondo del pallone schiacciato rimane - giustamente - piccolo piccolo.


Un grazie sentito anche a chi ha permesso tutto questo, facendo finta di non vede quando serviva: la promozione SERIA di uno sport parte dai controlli per evitare le malagestioni. Non certo nel fingersi ciechi a scapito della credibilità di un movimento, o nello scarrozzare Diouf in visita dal presidente del consiglio.

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