Oltre al ricordo di Giulia Albini, che un brutto dì ha deciso di non potercela fare, per il sottoscritto Ornavasso è una reminescenza ben più dolce.
Non è la storia della pallavolo pane e cipolle che sale al piano dei divoratori di caviale. Non è il bel tifo giallonero, non è Ikic che nel 2010 ci massacró con la sua Pavia, non è il furto (inteso come colpo di mercato) Chirichella, non è la comunque ex Ghilardi.
E' uno scroscio di applausi. Spontaneo, superficialmente indecifrabile ma logicamente ineccepibile.
Uno scroscio di applausi che durante tutta la scorsa stagione ha accolto ogni ingresso in campo di una ragazza meritevole di calcare i palcoscenici di A1 con più costanza, ma chiusa tra due mostri sacri del ruolo. Dimostrazioni di affetto dal pubblico bustocco, ormai di bocca buonissima, che ha vissuto gli alti delle sue urla e i bassi del suo infortunio.
Una genuinità e un'esuberanza da Triplete; impossibile non affezionarcisi.
Ecco perchè, anche se non sarà della partita, Ornavasso ha il sapore di Giulia Pisani.
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