sabato 11 aprile 2015

The great volleyball swindle

"Avete mai avuto l'impressione di essere stati fregati?" 
(John Lydon, aka Johnny Rotten, al termine dell'ultimo concerto dei Sex Pistols)

Buona parte degli utenti di forum stranieri legati alla pallavolo, da sabato pomeriggio sul tardi, si era già fatta una propria idea del percorso che ha portato la Uyba dritta dritta
all'ultimo atto della Champions League. Più o meno tutti si sono fatti cogliere dalla sopresa, e la parola più presente che ho potuto leggere tra i vari topic è stata "incredible", quasi mai però con accezione positiva; una buona percentuale, sicuramente roba che raggiungerebbe comoda il quorum in un referendum, ha preferito attaccarci spesso anche "lucky" (che non richiede traduzioni, credo) e "undeserved".
credit: www.volleybusto.com


"Undeserved", per chi viene dal Kansas City come Alberto Sordi, significa "immeritato".

Ora: si può stare a discutere all'infinito sul fatto che la Futura abbia trovato davanti a sè un percorso più o meno agevolato, il che sta principalmente a significare che 1)Si sono evitate tutte le squadre turche fino alla final four, e 2)Proprio la qualificazione di due turche ci ha permesso di beccare in semifinale le padrone di casa, competitive come Rosy Bindi scosciata sul palco di Miss Italia.

Che l'approdo alla finale sia stato immeritato, però, è totalmente falso. Ed è presto detto il perchè: la Yama ha barato.

Non ve ne siete accorti? Le 13 in biancorosso in campo a Stettino non sono le stesse che vedete abitualmente alla domenica sui campi italiani! E vi dirò di più... Questa truffa va avanti dall'inizio della Champions!
Come spieghereste, infatti, il motivo che porta una stessa squadra a prendere legnate tra i denti a Montichiari e a dominare a Mosca?
Come riuscireste a concepire una campagna continentale in cui non si è sbagliata una singola partita (no, neanche le sconfitte nel girone contro la Dinamo: sono semplicemente servite a prendere le misure), in cui Leonardi s'è mangiata la concorrenza nonostante millantate antipatie con il signor Mikasa, in cui Havelkova è parsa - a differenza di tutte le altre competizioni - nella versione che più si avvicinava a quella in commercio nel 2011/12?
In quale altro modo giustifichereste un fenomeno che, nonostante il quinto posto nel campionato nostrano (ditero a gente che s'è giocata anche coppe minori, ma non è arrivata più in là dei quarti), è riuscita a estromettere dal gran ballo due potenze del volley internazionale come Azerbaigian e Russia, e che per un attimo è sembrato potersela giocare ad armi pari anche con l'impero ottomano?

Scherzi a parte, è evidente che le farfalle hanno buggerato tutti decidendo di innestare una marcia in più ogni qualvolta si sono ritrovate la patch blu della CEV stampata sulla maglia; quegli "undeserved" letti qui e là li interpreto così, come un moto di stupore nei confronti di un team che finora ha dimostrato poco sul suolo italico, ma tantissimo nell'evento più importante a livello di club dopo il mondiale. Non è arrivato il trofeo da esporre in bacheca, ma la prestazione è stata comunque da applausi. E chissà che lo stesso ruolino, e lo stesso scherzetto, non si riesca a giocare anche in postseason... Playoff che tra l'altro sono iniziati senza la già citata Helena ma con Rebecca "ignoranza" Perry, la quale è passata dal fare selfie sul podio europeo a bombardare il quadratone rosa del palaBanca. Un discreto passo avanti, per una che di mestiere fa la giocatrice e non la fotografa.

A proposito di scherzi: sempre via web, stavolta alle nostre latitudini, si faceva notare la mancanza dei vertici del nostro volley alla kermesse di Stettino. Niente di scandaloso per chi ha un minimo di memoria storica (serve che rammenti a qualcuno le polemiche generate dall'accordo tra lo staff della Futura e la nazionale della Repubblica Ceca?), anche perchè di certe passerelle politiche se ne fa volentieri a meno, Fariolone docet.
Il problema è nato quando il presidente di Lega Fabris, rimasto sottotraccia durante le final Four, ha voluto uscirsene con l'asso di briscola ai microfoni di Sportitalia:
"Il prossimo campionato di A-1 sarà a 13 squadre: al massimo torneo partecipa anche il Club Italia femminile. La proposta della federazione è che la squadra sia basata a Milano, ma che possa giocare in diversi campi, in rappresentanza di tutto il Paese".


Le ragazze del Club Italia
Lo so che uno degli elementi più rappresentativi del mese di aprile è l'omonimo pesce, è che non mi sembrava il caso di farne uno così tardivo. Per carità: i risultati del Club Italia in questa A2 sono stati ottimi, e pare proprio che il lavoro sulle varie Egonu, Danesi e sulla nostra amata Spirito stiano dando dei bei frutti. Ma che senso avrebbe mandare queste ragazzine al massacro, in un campionato dove volutamente - e credo sia la prima volta nella storia, almeno dall'introduzione della legge Basaglia - non si mantiene la parità delle squadre partecipanti?

A questo punto, mi sembra giusto proporre qualche corollario a questa genialata:
-Le ragazze del Club Italia potranno attaccare dei diagonali tra le mani del muro avversario solo chiedendo "per favore". In caso contrario, l'intera squadra verrà punita con 10 bacchettate sui dorsi delle mani da parte della maestra Gioli.
-Le atlete della squadra che osserverà il turno di riposo saranno precettate per fare volantinaggio nelle piazze, in modo da convincere il popolo che un campionato a squadre dispari è la soluzione più corretta e più competitiva.
-Il Club Italia giocherà ogni partita casalinga in una città diversa. Senza però far sapere di quale città si tratta fino a 5 minuti prima del match. Un po' come è successo quest'anno per le date dei playoff, insomma.

Al solito: c'è chi le truffe preferisce giocarle agli avversari, e chi si diverte a perpetrarle al movimento che rappresenta a mo' di boomerang. Scegliete voi da che parte stare...

* Se avete colto il riferimento nel titolo, anche con l'aiuto della citazione di inizio post, sappiate che siete delle belle persone.



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