martedì 3 febbraio 2015

Alti e bassi

Posso dire che non me ne può fregar di meno di sviscerare le dinamiche biancorosse dell'ultimo match? Oggi non si parla nè di super-Wolosz in tutti i luoghi (ma che difese fa?!?) e in tutti i laghi, nè di una partita che si poteva vincere con scarto "più meglio" e che invece è stata più lunga del baobab di Rocco dall'isola dei famosi, nè di Parisi che tra l'epurazione di Pisani o Michel ha scelto il male minore, ovvero Rania (sì, lo so che era indisponibile, stavo scherzando... Prometto che sull'argomento sarò molto rilassato e inoffensivo, più o meno quanto un servizio di Rania stessa).
Non me ne può fregar di meno, perchè in una settimana abbiamo vissuto due eventi antitetici nel nostro minimondo fatto da sei donzelle contro sei,e di certo ben più importanti.

In primis: ma quanto è fico questo turno di coppa Italia? Tolta Novara-Montichiari, sfida con lo
M-V-P! M-V-P!
stesso appeal di Pedullà vestito da Lara Croft mentre si tocca con aria lasciva, il resto promette fuochi d'artificio: tutte e 3 le altre partite sono terminate con la vittoria di chi ha fattore campo avverso, ma nessuna ha avuto un risultato così netto da far presumere un pronostico certo per il ritorno. Se Modena potrebbe ritrovarsi e ribaltare l'1-3 piacentino, magari evitando di diventare Fabris-dipendente, compito ancora più improbo ce l'ha Conegliano, squadra con la stabilità mentale di Jeffrey Dahmer, il mostro di Milwaukee; in tutta onestà credo in un passaggio di turno della Foppa, ma lo scorso anno nella medesima occasione ho cannato secco il pronostico sull'Imoco, quindi gli amici bergamaschi possono iniziale a stringersi i gingilli. Addirittura tra noi e la Pomì si parte praticamente dallo zero a zero: chi segna vince. La situazione femminil-pallavolistica italica sarà pur piena di magagne, ma un equilibrio del genere e delle sfide così incerte (fotte sega del livello basso e di altre pippe da nostalgici) possono solo fare del bene. E ribadisco, CHE FIGATA QUESTI QUARTI DI FINALE.

Situazione piena di magagne, si diceva. Giovedì scorso è esploso un bubbone che - giustamente, va detto - ha riportato il volley tra la merce della grande distribuzione giornalistica: peccato che il volley qui sia solo lo sfondo e ci faccia anche una figura barbina,gli attori principali sono violenza e stupidità. In sintesi, solo per chi negli ultimi giorni sia stato
impegnato ad insaccare salumi 24/7: un tifoso (o il capotifoso) di Chieri ha spintonato e buttato a terra Beatrice Francesconi, schiacciatrice della di lui squadra, rea di aver sbagliato qualche gesto difensivo di troppo, ma soprattutto colpevole di aver risposto a tono ad alcune provocazioni.
Non ne faccio un discorso di rispetto tra sessi perchè sono convinto che la stessa cosa sarebbe successa anche tra uomini (basta vedere cosa succede settimanalmente in un altro sport un pochino più seguito), ma di cultura sportiva totalmente deviata sicuramente sì: non si può evitare di stigmatizzare un gesto di rara indecenza solo per far terminare tutto nel dimenticatoio, non si deve lasciar nascondere l'autore del gesto e i suoi sodali dietro al dito (solitamente il terzo) del "non si manca di rispetto al tifo attivo". La pallavolo, specie quella femminile, è rimasta sempre lontano da questo schifo; è auspicabile, quindi, che continui a farlo.

In una settimana, insomma, il punto più alto e il punto più basso del volley nostrano. Quando si ha il primo non è che si potrebbe fare a meno di avere il secondo, eh?
No?
No.


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