giovedì 26 febbraio 2015

La coppia d'oro

Tutti sono utili, nessuno è indispensabile: un assunto vecchio quanto il mondo. Vero sempre? Vero spesso. Non parliamone per quel che riguarda lo sport di squadra, poi!
Vero è anche, però, che il "qualcuno" che fa la differenza e che si rende "quasi indispensabile" è prerogativa di ogni disciplina disputata ad alti livelli.
Le ultime uscite della Yama, un po' viste e un po' apprese da esperti e presenti, hanno mostrato una mancanza e una certezza. La mancanza è stata l'assenza di una stabilità difensiva in contumacia Marcon: passi contro l'Azeryol in casa (e comunque il discorso-qualificazione si stava per riaprire), passi soprattutto contro Forlì che incute la stessa paura dell'orsetto della pubblicità del Coccolino (e comunque un set se l'è portato via), ma contro squadre di alto lignaggio si rischia. La speranza di riavere nella fase calda dell'anno un equilibrio tra difesa e attacco, oltre che di vedere la seconda fase alimentata dall'imprescindibilità della prima, passa per il pieno recupero della capitana.
La certezza, invece, è la continuità di rendimento di una giocatrice a cui, a inizio anno, si sarebbero potute concedere tutte le attenuanti di questa terra. Invece, che si trovi di fronte Dinamo Mosca, Bergamo o Castel di Sangro, Lyubushkina butta in campo sempre lo stesso apporto: una linea retta tra il buono e l'eccellente. E chi, più di lei, può dare una grossa mano alle retrovie (il suo muro è tra i più tosti del campionato) garantendosi allo stesso tempo una maggior presenza offensiva tra le opzioni a disposizione di Wolosz?


Abbiamo pezzi pregiatissimi in ogni reparto, e la differenza la fa una che è considerata dai più una pseudo-gregaria alle ultime cartucce, insieme a un'altra che manco rientrava nei piani. E meno male che dovevamo semplicemente essere Havelkovacentrici alla vigilia, e Dioufcentrici nel prosieguo della stagione...

credit: www.varesesport.com
Mancano 2 giorni alla coppa Italia, e il destino di Busto è aggrappato a quelle che finora sono le due nostre Mvp stagionali: Cisky e Ekaterina.

domenica 15 febbraio 2015

Sottozero

Sarebbe bastata la sua presenza per sciarpare tutto il palazzetto!

 Si dice che a pensare male si fa peccato, eccetera eccetera.
Siccome "eccetera" è una delle mie parole preferite (viene appena dopo "scaldavivande" e appena prima di "abbaìno"), tanto vale raccontarla: la partita di ieri aveva un sacco di valenze. Di classifica, certo; di matchup con quella che è allo stato attuale la terza in graduatoria, e di capacità di rimettere la testa al campionato tra un playoff di Champions e l'altro. Questo vale per la squadra, però: il tifoso, ieri, aveva il compito di non dimenticarsi a casa la sciarpa.

Tramite social è partito prima un appello da parte degli Amici Delle Farfalle ("Ricordatevi di portare la sciarpa, in tutto il palazzetto!"), ripreso il giorno dopo dalla pagina Facebook Uyba ("Proviamo a fare una mega sciarpata coinvolgendo tutti i settori del Palayamamay? Domani portatela con voi, gli Amici delle Farfalle vi diranno quando alzarla per realizzare una nuova coreografia da sogno!"), la quale il giorno dopo ancora ci ha tenuto a far sapere cosa fare se, puta caso, 'sta benedetta sciarpa non la si avesse o se l'avesse morsicata il cane.
"Ricordatevi di portare la sciarpa oggi! Gli Amici delle Farfalle vi coinvolgeranno in una coreografia che interesserà tutti i settori del Palayamamay! E se non l'avete, o ne volete una nuova, passate dal Macron Store nel foyer: lì ne troverete di ogni tipo!!!"Tifoseria organizzata che fa capo alla Futura Volley (per il tifo), che a sua volta fa capo (per il marketing) alla Macron. A me puzza di coreografia-marchetta, ma sarà ovviamente solo un caso, no?!? Mica bisogna per forza pensare male, perchè si fa peccato... Eccetera, eccetera.


A questo punto, meno male che al di fuori del settore ultras la cosa è stata recipita in maniera decisamente freddina: se il Macron Store, visto il successo dell'iniziativa, avesse cominciato a vendere vibratori biancorossi, si sarebbe potuta realizzare una coreografia epica... Invece ora il dildo a tema resterà nei sogni umidi (o in altre cavità) di alcuni.

P.s.: controrepliche del tenore di " Sono più tifoso di te perché io ho comprato la sciarpa e tu no" saranno l'emblema del motivo per cui ho proposto un sextoy tra i prossimi gadget: ovvero, autoerotismo.

venerdì 13 febbraio 2015

Spiegatemela...

Si vive allegri e felici.

Detto così sembra una cazzata, e visto il periodo in effetti lo è. In realtà mi riferivo al nostro piccolo mondo, fatto di palloni Molten colpiti da donne in pantaloncini elasticizzati: si vive allgri e felici, in verità, in quanto a Busto ci si può permettere di prendere il volley a cuor leggero (concetto che vale "per molti ma non per tutti", però sono assai più attirato dall'intellighenzia). E perchè? Perchè si è tutelati da scossoni societari, buchi di bilancio, decisioni avventate e quant'altro attanaglia lo sport italiano in quasi tutte le altre piazze. Perchè chi comanda, sì, avrà sicuramente messo a segno magagne a cui prima o poi non si può sfuggire, tra colpi di mercato che si sono rivelati colpi di sole e altre fesserie magari oscure ai comuni mortali; ma ha sempre tenuto in connessione veloce il cervello prima di agire, non ha mai ragionato "di pancia".
Perchè la serenità che si respira qui, credo non ci sia da nessun'altra parte. Tra le 8 e le 10 della mattina ogni tanto verso Borsano si respira anche odore di soffritto, ma questa è un'altra storia.

Dunque: qui abbiamo un allenatore che ha avuto a disposizione quello che voleva (fino ad esaurimento scorte, ovviamente), è partito lento, ha fallito il primo appuntamento stagionale, ha insistito fino alla morte sulle stesse sei e si è fatto massacrare su ogni non-sostituzione, ha preso un paio di imbarcate che francamente avresti avuto voglia, a lui e alle dodici sottoposte, di far loro cantare l'Aida a suon di calci nel culo come accompagnamento. E non è neanche la prima volta che succede, perchè lo stesso soggetto poggia le terga sulla stessa panchina da un numero di anni che non si può contare con due sole mani.
La reazione della Futura Volley a questo inizio di stagione: fiducia totale, come sempre. Ora la Uyba è in una serie positiva spaventosa, in final 4 di coppa Italia, quasi ai playoff 6 di Champions (toccatina di cojones) ed è tornata la squadra, o una delle squadre, da battere.

Spostandosi di qualche chilometro verso il segno S della bussola, c'è un allenatore che s'è trovato a gestire un team che neanche sarebbe dovuto esistere. Bicampione d'Italia e qualificato al massimo torneo continentale, certo; ma in bilico societario fino al limite consentito. E soprattutto, svuotato dei maggiori contenuti tecnici: via la migliore palleggiatrice tricolore, via tre delle quattro top scorer. Il suddetto allenatore s'è ritrovato a barcamenarsi con alternative di medio-alto livello - più medio che alto, francamente - e non si può dire che gli abbia detto così male: inizio sfolgorante, recessione contenuta e quasi obbligata per essersi spesso trovato a dover fare le nozze coi fichi secchi (o con le pere cotte, nel caso di Angeloni), causa infortuni e concause che gli hanno azzoppato mezzi scarichi laterali e azzerato il reparto centrale. Nonostante tutto: squadra al sesto posto e in piena corsa per la quarta piazza, qualificazione alla final four di coppa nazionale affrontata da underdog e sfuggita per un soffio, ma soprattutto ingresso ai playoff di Champions centrato con merito. Discreto andamento, quantomeno.
Insomma, a Piacenza c'è questo allenatore. Anzi, c'era: ieri è stato esonerato dopo la sconfitta contro Mosca, non esattamente Tortolì, in un match che ha visto l'esordio di una giocatrice che una volta ambientata potrebbe fare la differenza, cioè Kozuch.
Decisione di pancia o questioni più profonde? Fate voi. Però Alessandro Chiappini, almeno fino al giorno 1 del mese a venire, resterà l'unico allenatore del campionato italiano ad aver messo in bacheca una coppa nella stagione in corso. E l'ha fatto da totale, completo sfavorito. Quindi, qualcuno mi spiega il senso di questa mossa?



Solidarietà, coach.

UPDATE: Piacenza ha preso Gaspari, pensando forse di rifare la stessa magata di 2 stagioni fa con Caprara. TANTI CARI AUGURI.

martedì 3 febbraio 2015

Alti e bassi

Posso dire che non me ne può fregar di meno di sviscerare le dinamiche biancorosse dell'ultimo match? Oggi non si parla nè di super-Wolosz in tutti i luoghi (ma che difese fa?!?) e in tutti i laghi, nè di una partita che si poteva vincere con scarto "più meglio" e che invece è stata più lunga del baobab di Rocco dall'isola dei famosi, nè di Parisi che tra l'epurazione di Pisani o Michel ha scelto il male minore, ovvero Rania (sì, lo so che era indisponibile, stavo scherzando... Prometto che sull'argomento sarò molto rilassato e inoffensivo, più o meno quanto un servizio di Rania stessa).
Non me ne può fregar di meno, perchè in una settimana abbiamo vissuto due eventi antitetici nel nostro minimondo fatto da sei donzelle contro sei,e di certo ben più importanti.

In primis: ma quanto è fico questo turno di coppa Italia? Tolta Novara-Montichiari, sfida con lo
M-V-P! M-V-P!
stesso appeal di Pedullà vestito da Lara Croft mentre si tocca con aria lasciva, il resto promette fuochi d'artificio: tutte e 3 le altre partite sono terminate con la vittoria di chi ha fattore campo avverso, ma nessuna ha avuto un risultato così netto da far presumere un pronostico certo per il ritorno. Se Modena potrebbe ritrovarsi e ribaltare l'1-3 piacentino, magari evitando di diventare Fabris-dipendente, compito ancora più improbo ce l'ha Conegliano, squadra con la stabilità mentale di Jeffrey Dahmer, il mostro di Milwaukee; in tutta onestà credo in un passaggio di turno della Foppa, ma lo scorso anno nella medesima occasione ho cannato secco il pronostico sull'Imoco, quindi gli amici bergamaschi possono iniziale a stringersi i gingilli. Addirittura tra noi e la Pomì si parte praticamente dallo zero a zero: chi segna vince. La situazione femminil-pallavolistica italica sarà pur piena di magagne, ma un equilibrio del genere e delle sfide così incerte (fotte sega del livello basso e di altre pippe da nostalgici) possono solo fare del bene. E ribadisco, CHE FIGATA QUESTI QUARTI DI FINALE.

Situazione piena di magagne, si diceva. Giovedì scorso è esploso un bubbone che - giustamente, va detto - ha riportato il volley tra la merce della grande distribuzione giornalistica: peccato che il volley qui sia solo lo sfondo e ci faccia anche una figura barbina,gli attori principali sono violenza e stupidità. In sintesi, solo per chi negli ultimi giorni sia stato
impegnato ad insaccare salumi 24/7: un tifoso (o il capotifoso) di Chieri ha spintonato e buttato a terra Beatrice Francesconi, schiacciatrice della di lui squadra, rea di aver sbagliato qualche gesto difensivo di troppo, ma soprattutto colpevole di aver risposto a tono ad alcune provocazioni.
Non ne faccio un discorso di rispetto tra sessi perchè sono convinto che la stessa cosa sarebbe successa anche tra uomini (basta vedere cosa succede settimanalmente in un altro sport un pochino più seguito), ma di cultura sportiva totalmente deviata sicuramente sì: non si può evitare di stigmatizzare un gesto di rara indecenza solo per far terminare tutto nel dimenticatoio, non si deve lasciar nascondere l'autore del gesto e i suoi sodali dietro al dito (solitamente il terzo) del "non si manca di rispetto al tifo attivo". La pallavolo, specie quella femminile, è rimasta sempre lontano da questo schifo; è auspicabile, quindi, che continui a farlo.

In una settimana, insomma, il punto più alto e il punto più basso del volley nostrano. Quando si ha il primo non è che si potrebbe fare a meno di avere il secondo, eh?
No?
No.