venerdì 16 gennaio 2015

Unboxing Helena

La grinta che vorrei.

Non l'avrei vista, perchè non potevo e non volevo vederla. Le differite le guardo solo per necessità, e solo in caso di eventi particolari: che ne so, un muro di Leonardi, 5 ace di Rania in serie, una distribuzione ragionata di Wolosz (va beh, adesso non esageriamo con le fantasie).
Eppure l'evento particolare c'è stato, e il match me lo sono visionato pure con particolare gusto, complice la vittoria netta e mai in discussione. Altro che evento, anzi: è stata proprio una prima volta nel corso della stagione!
Lo so cosa starete pensando: Perry titolare in contumacia Diouf, che mette in mostra le sue doti come neanche un culturista spalmato d'olio. Evento più che interessante, non c'è che dire: ma che a mio avviso passa in secondo piano.
E questo perchè? perchè si è assistito a uno show imbastito dalla migliore Havelkova della stagione. Sono passati dieci giorni dal suo nadir, da quell'ignobile tragedia recitata in terra toscana che ha portato, giocoforza, alla più sacrosanta sostituzione dai tempi di Valentina Serena (mi vengono ancora i brividi, a qualcun altro magari fischieranno le orecchie); ebbene, Helena si è rimessa in carreggiata per raggiungere quello zenit che tutti ci auguriamo. A suon di punti, a suon di sorrisi, ma soprattutto a suon di carattere e mentalità vincente.
E' questo ció che finora era mancato alla ceca più amata del varesotto: la convinzione nei propri mezzi, e la voglia di spaccare il globo terracqueo con una schiacciata nei tre metri. Il carattere, appunto. Quel che si è visto mercoledì non ha nulla a che fare con la Havelkova "mister Hyde" degli ultimi mesi, ma ha molto a che fare con la Helena del triplete: è prestissimo per dirlo, ma questo è il piglio che ci vuole per vincere e far vincere... Questa è la vera Pasta Del Capitano.

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