venerdì 30 gennaio 2015

Quale torre buttare dalla torre?


"Ci vado io in tribuna? No, ci vai tu!"

Che poi, in questi giorni di Uyba che inanella vittorie su vittorie manco fosse la signora Longari pre-caduta sull'uccello, le costanti nelle discussioni da bar sono sempre due:
1)Adesso che abbiamo carburato spaccheremo il culo ai passeri in Italia, in Europa, nella Kamchatka e in un continente a scelta;
2)#freyaisback!

Sul primo punto non mi dilungo, la stabilità di pensiero del bustocco medio è pari alla durata sessuale di un eiaculatore precoce.
La seconda parte, ohibó, si fa interessante. L'acquisto di peso (in tutti i sensi) della stagione sta per tornare in campo, non potrebbe esserci notizia migliore! Al netto dei fresconi che da mesi ripetono la filastrocca "non è la vera Busto, manca Aelbrecht" e non si rendono conto che con Freya subito disponibile non ci sarebbe stata Lyubushkina, a me il beneficio è parso immediato e per certi versi pure scontato.
Perchè la belga ha portato grinta e ottimismo a tutto il gruppo e lo ha moralmente aiutato a uscire dalle secche, penserete voi.
Ecco, no. Intendo dire che, da quando #freyaisback, le migliori prestazioni arrivano sempre dal centro, e senza scomodare la solita Ekaterina: alternativamente, tra le più meritevoli, ci sono o Michel o Pisani, a seconda di chi scende in campo.
"And you're gonna hear me roar".

La voglia di emergere che spinge le due non deriva dal giocarsi il posto da titolare: deriva proprio dal giocarsi il posto in squadra, o comunque di avere la possibilità di rimettere le zampe sul taraflex durante qualche crisi d'identità di Parisi. 
Chi si meriterebbe questo posto? Difficile dirlo, anche perchè le due sono complementari per pregi e difetti. Approfondendo per punti:

FIDUCIA: la Ciara è partita titolare molto più spesso e quindi si potrebbe vederla più nelle grazie del coach, ma Piso è stata più volte sbattuta in campo a gara in corso e da subentrata non ha mai sfigurato, perchè va "on fire" molto più in fretta.

ATTACCO: questione marginale, entrambe rientrano nelle grazie di Wolosz più o meno quanto Donadoni rientra in quelle di Cassano (e viceversa). Per quel poco che vengono chiamate in causa, sono parimenti efficaci.

MURO: l'aspetto determinante, e neanche qui i numeri ci aiutano perchè le due sellerone si tengono sulle stesse cifre. L'inglese sfrutta la presenza fisica ed è più portata a finalizzare l'azione con uno stampone, di contro legge il gioco come potrebbe farlo un qualsiasi settantenne affetto da arteriosclerosi; la toscana è più esplosiva e più rapida negli scivolamenti, ma anche con lei basta un palleggio appena appena furbo per mandarla fuori giri.

Capite che non è una questione semplice, stabilire chi si merita il posto sul pino nel post #freyaisback; è roba di responsabilità, mica una mansione modello Siscovich. Nonostante tutto, pur provando gran parte dell'affetto di questo mondo verso la Ciara e la sua tipica espressione alla "sono stata io a fare questo?", mi giocherei la carta Pisani: la vedo caratterialmente più portata a uscire dalla panchina e a dare un contributo immediato.

Certo, poi se potessi avere carta bianca mi riprenderei Campanari e fanculo al resto, ma questa è un'altra storia.

martedì 20 gennaio 2015

Consigli per gli acquisti

La tua squadra ti provoca dei leggerissimi sentimenti medieval-sadici?


Le ragazze del tuo team, più che alla pallavolo, sono interessate a distruggersi l'un l'altra a colpi di catch acrobatico?


Sorridi... Da oggi c'è la soluzione!


Da oggi, infatti, la soluzione è CAZZIATON!



CAZZIATON è l'innovativo prodotto messo a punto da Futura Volley per tirare fuori la vera anima di una formazione forte (e perchè no, anche per farla vincere sul campo della capolista). Basata su un'antica ricetta degli alchimisti Michelius Fortis e Maximus Alderion, ogni compressa di CAZZIATON contiene il principio attivo del mitologico peperoncino anale: una sola somministrazione basterà a trasformare un'accozzaglia di gente reduce da tre pere a Scandicci in una vera squadra capace pure di ammutolire il pubblico fischiante.

Del resto, il nostro successo è dimostrato dai numeri!


E se non vi fidate delle statistiche, ascoltate le dichiarazioni di chi l'ha provato!






Fantastico, vero? Questa è la nuova frontiera dello sport vincente... Un CAZZIATON quando serve, e le cose andranno per il verso giusto!

CAZZIATON: è proprio quello che ci voleva!


venerdì 16 gennaio 2015

Unboxing Helena

La grinta che vorrei.

Non l'avrei vista, perchè non potevo e non volevo vederla. Le differite le guardo solo per necessità, e solo in caso di eventi particolari: che ne so, un muro di Leonardi, 5 ace di Rania in serie, una distribuzione ragionata di Wolosz (va beh, adesso non esageriamo con le fantasie).
Eppure l'evento particolare c'è stato, e il match me lo sono visionato pure con particolare gusto, complice la vittoria netta e mai in discussione. Altro che evento, anzi: è stata proprio una prima volta nel corso della stagione!
Lo so cosa starete pensando: Perry titolare in contumacia Diouf, che mette in mostra le sue doti come neanche un culturista spalmato d'olio. Evento più che interessante, non c'è che dire: ma che a mio avviso passa in secondo piano.
E questo perchè? perchè si è assistito a uno show imbastito dalla migliore Havelkova della stagione. Sono passati dieci giorni dal suo nadir, da quell'ignobile tragedia recitata in terra toscana che ha portato, giocoforza, alla più sacrosanta sostituzione dai tempi di Valentina Serena (mi vengono ancora i brividi, a qualcun altro magari fischieranno le orecchie); ebbene, Helena si è rimessa in carreggiata per raggiungere quello zenit che tutti ci auguriamo. A suon di punti, a suon di sorrisi, ma soprattutto a suon di carattere e mentalità vincente.
E' questo ció che finora era mancato alla ceca più amata del varesotto: la convinzione nei propri mezzi, e la voglia di spaccare il globo terracqueo con una schiacciata nei tre metri. Il carattere, appunto. Quel che si è visto mercoledì non ha nulla a che fare con la Havelkova "mister Hyde" degli ultimi mesi, ma ha molto a che fare con la Helena del triplete: è prestissimo per dirlo, ma questo è il piglio che ci vuole per vincere e far vincere... Questa è la vera Pasta Del Capitano.

lunedì 12 gennaio 2015

...E che je devi di'?

E dopo questo 3-1, che je devi di'?
Un'altra sconfitta e l'avreste visto con dei chiodi nei palmi delle mani...
credit: www.volleybusto.com

Je devo di', innanzitutto, che sono stracontento. Non tanto per il match in sè: quella con Conegliano è stata la vittoria perfetta di una squadra imperfetta. Ma sono felice molto di più perchè, per una volta, tutte hanno messo in campo i proverbiali testicoli: non fosse stato per delle fasi di gioco da film horror, avrei parlato di Uyba degna della Yama del triplete. Perchè caratterialmente ci si è avvicinati parecchio. Si prenda ad esempio il quarto set, sotto di 5 ma senza mai perdersi d'animo - o in un bicchiere d'acqua - : la vittoria che ha esaltato un palazzatto ribollente di passione è nata proprio così.
E ce n'è da di', dopo una gara che ha visto brillare il collettivo nonostante le cifre bassine e i mille contrattacchi ad azione. Abbiamo avuto finalmente l'opportunità di veder giocare al massimo il nostro miglior difensore (ovviamente Marcon), la nostra migliore attaccante (ovviamente Diouf), la nostra migliore verticalista (ovviamente Lyubushkina) e la nostra migliore palleggiatrice (ovviamente Katic), ma tutto lo starting six è stato decisivo a piazzare questa zampata da 3 punti. E mica solo lo starting six, vedi Perry.
E addirittura, devo di', my lovely Piso è rientrata in campo dopo quattro ere geologiche di panca e il ritmo di squadra non ha fatto un plissè. Applauso anche per lei, non deve essere stato facile scrostarsi tutta quella ruggine dalle ginocchia.
Devo anche di' che Parisi ha finalmente compreso che quella struttura bislunga dietro di lui, fatta di seggiolini e direttamente connessa con un quadrato a fondo campo in cui stazionano alcune giocatrici, si chiama panchina: non morde, non picchia, ed è una risorsa molto utile.
Je devo di' che Havelkova risolta è molto, ma molto meglio di Havelkova riSmorta. E je devo anche di' che Ciara sta tornando pian piano LA Ciara, la sellerona dello scorso anno che non ne azzeccava mezza ma almeno sopperiva con l'esplosività in altri frangenti.

E allora, Mick, che altro je devi di'? Tutto bene no?

Certo, tutto bene. Però, se posso rubare un altro minuto...

Je devo di' che non esiste dominare caratterialmente contro l'Imoco, e farsi seppellire solo sette giorni prima da Scandicci senza nemmeno provare a mettere un po' di garra in campo.

Je devo di' che si faceva un gran parlare di scosse all'ambiente, di cambi di guida in corsa, come se fosse l'unica via d'uscita. L'evidenza ha dimostrato altro: Parisi guida sempre il team, Aldera è saldo al suo posto, il resto dello staff e dell'organigramma societario non ha mica fatto il gioco dei contestatori da social network, eppure le fanciulle in campo han fatto vedere che i partitoni possono giocarli lo stesso.

Je devo di' che se è vero, come si è vociferato per mezzo secondo anello lato arbitro, che una delegazione abbia chiesto la sostituzione di Parisi dopo la Caporetto di Scandicci, allora questa delegazione dovrebbe venire allo scoperto e spiegare a tutti cosa c'è che VERAMENTE non funziona in un team in grado di alternare la partita dell'oratorio e la partita della vita nel risicato arco di sette lune.

Je devo di' che, se questa partita rappresenta una svolta, tutte devono farsi perdonare con gli interessi i precedenti due mesi e mezzo di non-gioco.

DUE MESI E MEZZO di così tante nascite, morti e rinascite che Lazzaro a confronto potrebbe andare a nascondersi per la vergogna. Due mesi e mezzo di sguardi inebetiti e perplessi, passati pure per le forche caudine dei fischi ricevuti dal pubblico di casa.
Proprio per questo, dovrei di' che per lasciarsi sfuggire certe vittorie contro Montichiari, oppure per avere espresso zero carattere contro Modena o Caslamaggiore, forse... FORSE... Le farfalle sono state un pochino stupidine.

Per fortuna mi viene in soccorso il compianto Funari, a ricordarmi che je devo di'.


Perchè sì, ok il politically correct, ok il sesso debole, ok anche i fans mastini che non vogliono sentire mezza parola contro le loro idole.
Però "Se uno è stronzo, nun je poi dì che è stupidino: je devi dì che è stronzo".



martedì 6 gennaio 2015

Boxing Helena

credit: www.volleybusto.com
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, solo che non pensavo sarebbe giunto in maniera così fragorosa. Il naufragio della Uyba in terra toscana ha trovato due prime volte: per la prima volta, infatti, Parisi si è deciso a usare la panchina in maniera massiva per provare a salvare il salvabile (missione un tantino fallita).
E per la prima volta ci siamo trovati di fronte all'acquisto più importante dell'anno che mette insieme forse la peggior prestazione stagionale dell'intera serie A1. Zero punti, mai a segno su 11 attacchi; se si esclude la ricezione, di 14 palloni toccati, ben 6 sono stati gentilmente recapitati nel boxscore avversario. Una roba che Babbo Natale mi fai una pippa. Il risultato è che Havelkova, giustamente, s'è ritrovata a guardare la partita dal quadrato del cambio per ben più di metà partita.
Ok, si potrebbe pensare: per quanto la 16 abbia potuto fare pietà, si tratta solo di una partita. La questione però qual è? Semplice: si parlava di Helena come una giocatrice da attendere, non ancora fisicamente al 100%, che sarebbe venuta fuori poco a poco. Tutto bello, se non fosse che il so-called "Capitan Triplete" ha iniziato l'anno benino e poi è andata via via in calando, fino al Nadir di domenica che ha permesso a Perry, ex oggetto misterioso, di mostrare le sue doti (ma andiamoci cauti nell'urlare al miracolo: a Scandicci anche Rania è sembrata una giocatrice solida e affidabile...).
Moscia in avanti, supermoscia al servizio... Mica male per chi doveva essere sì il secondo violino offensivo, ma che soprattutto voleva rappresentare l'alternativa sicura durante i cali di Diouf: si sta dimostrando più ondivaga della marea in Bangladesh, non certo ciò che ci si aspettava dal suo "second coming" alla Futura che ha fatto balzare sulla sedia quasi tutti (oddio, magari qualcuno avrebbe preferito il ritorno di De Luca o di Valentina Serena: in questo caso il reparto psichiatrico è un centinaio di metri più avanti sulla destra, bussate forte). Se dovessi basarmi sulle statistiche la bollerei anche come impalpabile a muro; per fortuna (o meglio, purtroppo...) guardando le partite so che giocare di fianco a "Moviolone" Michel porta praticamente qualsiasi laterale a giocare un colpo in diagonale, perchè la Ciara di norma ci mette 16 minuti netti per andare a coprire in banda (infatti non è un caso che l'inglesona, quando aziona il Kers, di muri ne metta giù parecchi: le basta allungare le braccine).
Il problema però non sta nei numeri, il problema sta nel carattere. A me vedere una Havelkova così spenta, e così poco fiduciosa, fa rabbia; semplicemente perchè non è la stessa Helena che ricordavo io. Chissenefotte se sbaglia un paio di attacchi di troppo o se batte a scamorza: rivoglio la Helena che si mangia le avversarie con la testa, prima che col corpo! Rivoglio la Helena che non sta in silenzio quando c'è da consigliare una compagna! RIVOGLIO LA HELENA CON L'ATTEGGIAMENTO DI QUANDO ERA CAPITANA!!!
Anche perchè, in questa squadra alla deriva, ci fosse una che si comporta come tale...

Va beh, ho capito, mi vado a riguardare la finale scudetto 2012. Quella Yama aveva così tanti attributi da sembrare una maschile.