Tre partite giocate dall'ultimo post, tre esiti diversi, tre pensieri generati da questa pazza pazza (pazza pazza pazza pazza pazza pazza pazza pazza) Uyba... Sul tenore del famoso uèstern nostrano.
Il buono
Il buono ha un nome e un cognome. Con un inizio di stagione da grandi appuntamenti, una coppa da vincere subito e un campionato in cui prendere il largo, ci si aspettava un grande nome; alla fine la coppa non è arrivata, e chi ha messo subito in chiaro le proprie potenzialità al servizio della squadra è un donnino classe 1996. Alice Degradi è la più bella sorpresa di questo avvio, e non parlo solo di Busto: è l'incarnazione della fame che qualsiasi persona di sport dovrebbe avere. Parisi lo conosciamo tutti, sappiamo gli spazi che normalmente
La meglio gioventù (credit www.varesesport.com) |
Fondamentalmente ha messo il piede in campo per tre partite: ha rivoltato come un calzino il match con Conegliano, ha tenuto onestamente il campo alla sua premiere in Champions, è stata la top scorer nella debacle contro Novara. Fare affidamento solo e solamente su di lei sarebbe la mossa più sbagliata perchè si rischierebbe si bruciarla (ha pur sempre 18 anni, le si potranno concedere dei giri a vuoto?), però la ragazza sta dimostrando di poter fare sentire la sua vocina anche nel volley dei grandi.
Un jolly inatteso è anche molto rischioso, in particolare in questa stagione che sembra essere parecchio equilibrata: a quanto pare non ci sono squadre materasso, neanche Urbino che pare in crescita d'intesa e di risultati, neanche Forlì che è passata da PernacchiaLand a un funzionale ospedale geriatrico. Proprio in quest'incertezza, però, è parecchio importante avere a disposizione gente che sa cosa fare ogni qual volta viene chiamata in causa... La profondità della panca non può che essere un vantaggio. La panca però andrebbe usata un bel po' più spesso.
Il brutto
Il rovescio della medaglia di un così grande equilibrio sta tutto qui: puoi fare punti con chiunque, ma puoi anche perderne contro chiunque. La Igor non è l'ultima squadretta del campionato, e questo si sa; ma non lo è neanche l'Imoco. Nonostante tutto, sabato sera la squadra ha messo sul taraflex un atteggiamento che definire remissivo sarebbe un eufemismo; sembrava che si stessero per giocare una seconda gara contro le finlandesi del Salo, con la sicurezza di vincere anche mettendoci il minimo sforzo. E, quando sei sulla carta una delle tre potenze del campionato, non te lo puoi permettere...
Un'espressione che accomuna molti... (credit www.volleybusto.com) |
Il palleggio, signur, è uno dei pochi motivi per cui mi trovo d'accordo con la gente che implora (con parole mica tanto supplichevoli, ma va beh) il coach di buttare Camera in campo. Ok, quando c'è Diouf ormai è assodato che la maggior parte dei palloni vadano a lei: Asja sembra uno spasimante che cerca in tutti i modi di farsi notare dalla figa di turno. Ma con Degradi nello stesso ruolo, cosa fai, le dai comunque 40 biglie in 3 set? Questo per tacere dell'insistenza nel cercare le bande anche con ricezione piùppiù, o della palla assassina messa sulla testa di una Marcon senza rincorsa e al terzo attacco consecutivo: muro già schierato e automatico punto subìto.
Infine, sfogo personale: mettere i tifosi avversari al secondo anello è un attentato per i possessori dell'ex abbonamento giallo, sappiatelo: anche perchè all'inizio da quel lato non ci si poteva neanche sedere, gli steward non sapevano che cacchio di spicchio chiudere e ti buttavano direttamente dalla parte opposta... Ammetto di avere un pochino odiato la Uyba, nel prepartita. Ma solo un pochino, eh. Poi è iniziata la partita e l'ho detestata, hi hi.
Il cattivo
E' il caso di concentrarsi su fatti di campo anche per quel che riguarda il cattivo? Certo, SAREBBE il caso. Però non lo faccio, e non certo perchè non ci sia nulla da dire.
C'è stata una cosa che ieri mi ha dato sinceramente fastidio, ed è avvenuta al bar, durante il classico caffè della domenica mattina: quell'usanza tipica del weekend dove passi una mezz'ora di relax, ti intrattieni con gli avventori, e magari ci scappa anche di leggere il giornale. Beh, sabato si è giocato: ovvio che il primo pensiero è andato alle pagine sportive e al
...CiaraTelli? |
Nulla da dire sulla cronaca, ineccepibile come sempre per questa testata; il resto però m'ha lasciato a bocca aperta. C'era 'sto pezzo di opinione, ma più che un'opinione sembrava messo giù con la stessa sicumera che usa un prete durante l'omelia, in cui l'autore ha dovuto a forza inculcare a tutti l'assioma che la formazione era sbagliata: Degradi non andava messa come opposto, non è il suo ruolo, e così facendo si esclude automaticamente la possibilità di sfruttare il cambio più in forma in posto 4. Che come concetto non sarebbe poi neanche così sbagliato e neanche così inascoltabile, se solo non si cercasse di proporlo per quattro volte all'interno dello stesso articolo per qualche oscura ragione... Ragione che, man mano, francamente mi è diventata sempre meno oscura: in tutto il testo si fa un ben poco velato riferimento all'incapacità di Parisi nel gestire e nel mettere in campo la squadra, salvaguardando allo stesso tempo chi, sulla parte rosa del taraflex, ci ha messo le proprie belle fettone. E infatti nelle pagelle si rasenta il ridicolo: voto 5 a Degradi, massacrata nonostante il pezzo principale (scritto evidentemente da un altro autore) avesse avuto per lei parole d'elogio; migliore in campo per la Uyba è addirittura Michel, che si becca un bel 6 con annessa esortazione ad indossare una sottomaglia in sile "Why always me?", a mo' di un altro famoso perseguitato politico (e dal QI stratosferico, aggiungerei).
Michel da 6? Michel che paga le colpe di tutti e viene sostituita per Pisani nel terzo set, tra l'altro tra gli applausi dell'intero Palayamamay che non vedeva l'ora di vederla poggiare le terga sulla panca?
Suvvia, Ciara ha fatto cagare anzichenò.
Dunque: nessuna persona sana di mente (i soliti tifosi affetti da cecità stiano a cuccia) potrebbe affermare che Michel abbia meritato la palma di mvp tra le farfalle. Così come nessuna persona dotata di un cervello con sinapsi attive potrebbe pensare che una diversa disposizione tattica avrebbe ribaltato il punteggio. Quindi, a meno di uniformarmi alla massa di pecoroni nel considerare i giornalisti come dei decerebrati, credo proprio che tutti questi concetti siano stati vergati per uno scopo ben preciso. Ed è chiaro che qualcosa sotto ci deve essere, perchè queste parole scaricate tramite quotidiano sembrano proprio una bella vagonata di cacca gratuita inviata direttamente a casa Parisi. Caro giornalista, da cosa deriva tutto questo livore?
Concordo in particolare sull'ultima parte, e non aggiungo altro...
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