martedì 25 novembre 2014
...E niente in ordine
Sì, ok, vittoria contro Urbino. che mitiga un pochino la prestazione incerta di Montichiari, che allontana dalle menti la caporetto contro Novara.
Tre partite. Tre partite che ci hanno ridimensionato, poi avvilito, quindi riossigenato. Tra l'altro nell'ultima sono pure stati siglati 10 muri, che a queste latitudini non si vedevano da un po'.
Ma in queste tre partite, quanti sono stati i muri messi a segno da centrali che di cognome non facciano Lyubushkina?
Ve lo dico io:
Forse, FORSE, continuiamo ad avere qualche problema...
lunedì 17 novembre 2014
Ai confini della realtà
Questa perla ce l'avevo sotto il naso e me ne sono accorto solo ora.
La protagonista è Giulia Leonardi, che in quest'inizio stagionale ha già fatto dimenticare i (ne)fasti della scorsa annata: sembra la vecchia LeoGiallo del triplete. Tanti elogi a lei, dunque.
Il veicolo è "Farfalle magazine", il matchprogram curato dagli Amici delle farfalle che è davvero interessante e ben fatto. Tanti elogi all'idea e alla realizzazione.
Come potrebbe quest'orgia di elogi, dunque, aver generato una perla degna di stare su questo blog?
Con un'intervista, ovviamente: Farfalle magazine intervista Giulia Leonardi.
Quesito, risposta, tutto molto piacevole. Finche non si arriva a QUELLA DOMANDA LI':
D: Il luogo di Busto che ti piace di più?
R: Tigros e lo Studio Forte.
Tigros e lo Studio Forte.
No, dai. E' uno scherzo.
Escludiamo lo Studio Forte perchè in realtà non è a Busto, ma a Samarate. Resta il Tigros, che, per i pochi che abbiano vissuto finora nella giungla, trattasi di supermercato.
Ora posso ben comprendere che Busti Grandi a.k.a. Busto Bruciata non sia proprio quella città ridente da Mulino Bianco, alla fine se era soprannominata "la Manchester d'Italia" un fondo di verità, non solo produttiva ma anche estetica, dovrà pur esserci. Ma qui si sta affermando che
IL LUOGO PIU' BELLO DI BUSTO
E'
UN
CAZZO
DI
SUPERMERCATO!!!!!!
Grande, grandissima abnegazione nel fare il gioco dello sponsor a tutti i costi.
A questo punto, da novello Aladino con il genio della lampada, chiedo che mi vengano esauditi tre desideri:
1)Un altro anno di contratto alla nostra Giulia
2)La rescissione della sponsorizzazione con Tigros
3)L'ingresso delle pompe funebri "Fratelli Ferrario" quale nuovo sponsor per la maglia del libero.
Fatto ciò, reintervistate Leonardi e ponetele la stessa domanda. L'esito sarà il seguente:
D: Il luogo di Busto che ti piace di più?
R: Il cimitero.
Spaghetti Volley
Tre partite giocate dall'ultimo post, tre esiti diversi, tre pensieri generati da questa pazza pazza (pazza pazza pazza pazza pazza pazza pazza pazza) Uyba... Sul tenore del famoso uèstern nostrano.
Il buono
Il buono ha un nome e un cognome. Con un inizio di stagione da grandi appuntamenti, una coppa da vincere subito e un campionato in cui prendere il largo, ci si aspettava un grande nome; alla fine la coppa non è arrivata, e chi ha messo subito in chiaro le proprie potenzialità al servizio della squadra è un donnino classe 1996. Alice Degradi è la più bella sorpresa di questo avvio, e non parlo solo di Busto: è l'incarnazione della fame che qualsiasi persona di sport dovrebbe avere. Parisi lo conosciamo tutti, sappiamo gli spazi che normalmente
La meglio gioventù (credit www.varesesport.com) |
Fondamentalmente ha messo il piede in campo per tre partite: ha rivoltato come un calzino il match con Conegliano, ha tenuto onestamente il campo alla sua premiere in Champions, è stata la top scorer nella debacle contro Novara. Fare affidamento solo e solamente su di lei sarebbe la mossa più sbagliata perchè si rischierebbe si bruciarla (ha pur sempre 18 anni, le si potranno concedere dei giri a vuoto?), però la ragazza sta dimostrando di poter fare sentire la sua vocina anche nel volley dei grandi.
Un jolly inatteso è anche molto rischioso, in particolare in questa stagione che sembra essere parecchio equilibrata: a quanto pare non ci sono squadre materasso, neanche Urbino che pare in crescita d'intesa e di risultati, neanche Forlì che è passata da PernacchiaLand a un funzionale ospedale geriatrico. Proprio in quest'incertezza, però, è parecchio importante avere a disposizione gente che sa cosa fare ogni qual volta viene chiamata in causa... La profondità della panca non può che essere un vantaggio. La panca però andrebbe usata un bel po' più spesso.
Il brutto
Il rovescio della medaglia di un così grande equilibrio sta tutto qui: puoi fare punti con chiunque, ma puoi anche perderne contro chiunque. La Igor non è l'ultima squadretta del campionato, e questo si sa; ma non lo è neanche l'Imoco. Nonostante tutto, sabato sera la squadra ha messo sul taraflex un atteggiamento che definire remissivo sarebbe un eufemismo; sembrava che si stessero per giocare una seconda gara contro le finlandesi del Salo, con la sicurezza di vincere anche mettendoci il minimo sforzo. E, quando sei sulla carta una delle tre potenze del campionato, non te lo puoi permettere...
Un'espressione che accomuna molti... (credit www.volleybusto.com) |
Il palleggio, signur, è uno dei pochi motivi per cui mi trovo d'accordo con la gente che implora (con parole mica tanto supplichevoli, ma va beh) il coach di buttare Camera in campo. Ok, quando c'è Diouf ormai è assodato che la maggior parte dei palloni vadano a lei: Asja sembra uno spasimante che cerca in tutti i modi di farsi notare dalla figa di turno. Ma con Degradi nello stesso ruolo, cosa fai, le dai comunque 40 biglie in 3 set? Questo per tacere dell'insistenza nel cercare le bande anche con ricezione piùppiù, o della palla assassina messa sulla testa di una Marcon senza rincorsa e al terzo attacco consecutivo: muro già schierato e automatico punto subìto.
Infine, sfogo personale: mettere i tifosi avversari al secondo anello è un attentato per i possessori dell'ex abbonamento giallo, sappiatelo: anche perchè all'inizio da quel lato non ci si poteva neanche sedere, gli steward non sapevano che cacchio di spicchio chiudere e ti buttavano direttamente dalla parte opposta... Ammetto di avere un pochino odiato la Uyba, nel prepartita. Ma solo un pochino, eh. Poi è iniziata la partita e l'ho detestata, hi hi.
Il cattivo
E' il caso di concentrarsi su fatti di campo anche per quel che riguarda il cattivo? Certo, SAREBBE il caso. Però non lo faccio, e non certo perchè non ci sia nulla da dire.
C'è stata una cosa che ieri mi ha dato sinceramente fastidio, ed è avvenuta al bar, durante il classico caffè della domenica mattina: quell'usanza tipica del weekend dove passi una mezz'ora di relax, ti intrattieni con gli avventori, e magari ci scappa anche di leggere il giornale. Beh, sabato si è giocato: ovvio che il primo pensiero è andato alle pagine sportive e al
...CiaraTelli? |
Nulla da dire sulla cronaca, ineccepibile come sempre per questa testata; il resto però m'ha lasciato a bocca aperta. C'era 'sto pezzo di opinione, ma più che un'opinione sembrava messo giù con la stessa sicumera che usa un prete durante l'omelia, in cui l'autore ha dovuto a forza inculcare a tutti l'assioma che la formazione era sbagliata: Degradi non andava messa come opposto, non è il suo ruolo, e così facendo si esclude automaticamente la possibilità di sfruttare il cambio più in forma in posto 4. Che come concetto non sarebbe poi neanche così sbagliato e neanche così inascoltabile, se solo non si cercasse di proporlo per quattro volte all'interno dello stesso articolo per qualche oscura ragione... Ragione che, man mano, francamente mi è diventata sempre meno oscura: in tutto il testo si fa un ben poco velato riferimento all'incapacità di Parisi nel gestire e nel mettere in campo la squadra, salvaguardando allo stesso tempo chi, sulla parte rosa del taraflex, ci ha messo le proprie belle fettone. E infatti nelle pagelle si rasenta il ridicolo: voto 5 a Degradi, massacrata nonostante il pezzo principale (scritto evidentemente da un altro autore) avesse avuto per lei parole d'elogio; migliore in campo per la Uyba è addirittura Michel, che si becca un bel 6 con annessa esortazione ad indossare una sottomaglia in sile "Why always me?", a mo' di un altro famoso perseguitato politico (e dal QI stratosferico, aggiungerei).
Michel da 6? Michel che paga le colpe di tutti e viene sostituita per Pisani nel terzo set, tra l'altro tra gli applausi dell'intero Palayamamay che non vedeva l'ora di vederla poggiare le terga sulla panca?
Suvvia, Ciara ha fatto cagare anzichenò.
Dunque: nessuna persona sana di mente (i soliti tifosi affetti da cecità stiano a cuccia) potrebbe affermare che Michel abbia meritato la palma di mvp tra le farfalle. Così come nessuna persona dotata di un cervello con sinapsi attive potrebbe pensare che una diversa disposizione tattica avrebbe ribaltato il punteggio. Quindi, a meno di uniformarmi alla massa di pecoroni nel considerare i giornalisti come dei decerebrati, credo proprio che tutti questi concetti siano stati vergati per uno scopo ben preciso. Ed è chiaro che qualcosa sotto ci deve essere, perchè queste parole scaricate tramite quotidiano sembrano proprio una bella vagonata di cacca gratuita inviata direttamente a casa Parisi. Caro giornalista, da cosa deriva tutto questo livore?
giovedì 6 novembre 2014
Generazione (E)X
E vabbè. E che dobbiamo dirci? Di quel 2-0 che sarebbe diventato comodo comodo un 3-1, e invece viva la convivialità, è tanto bello gustarsi un quinto set in compagnia? O di quegli stramaledetti black out che figuriamoci a estirparli dal nostro taraflex? O di un palleggio che, appena salta lo schema "palla a Diouf e pedalare", non sa più che pesci prendere?
Sì, sì. E tutte quelle robe là, che tanto le avete già pensate domenica, e le avete già lette ovunque da lunedì in poi. Tanto c'abbiamo come minimo una trentina di partite davanti, hai voglia a parlare degli psicodrammi sportivi della Busto pallavolistica. Temi MAI affrontati in passato, per giunta.
L'evento dell'ultimo match era un altro. Tra le fila di Scandicci spicca la mia nemesi della scorsa stagione, alla faccia della ormai dimenticata Carli (che almeno ha avuto la decenza di autodistruggere la stagione dell'Imoco con le sue stesse mani, eccheccazzo).
Ilariona Garzaro, the so-called "muraglia vicentina". Una centrale che l'anno scorso, in quanto a solidità, se l'è giocata con la ricotta Vallelata.
I prodromi c'erano tutti, ah, accidenti se c'erano. Da un sacco di tempo era stato stabilito il calendario: prima giornata che la Uyba non può fallire, la ex che insieme alle compagne pare pronta a recitare la parte di vittima sacrificale.
Poi, pochi giorni prima del match, intervista dai toni neomelodici e dal titolo agghiacciante: "Busto nel cuore, io sarei rimasta". Fortunatamente a Busto hanno pensato che valeva la pena mettere insieme una squadra decente anche per quest'anno.
Poi ancora, direttamente al pala, il saluto degli amici delle Farfalle con uno striscione (un laconico "ciao Ilaria") che di solito si tributa ai defunti. Quindi azzeccatissimo, a giudicare da tutti i cristi che la destinataria del saluto ha contribuito a far tirare giù dalla croce, sotto forma di bestemmioni dagli spalti.
Eddai, non poteva andarle bene.
E infatti, con mia somma soddisfazione, Garzaro, la GRANDE EX, la MURAGLIA VICENTINA...
...Ha disputato una partita della madonna.
Adesso, spiegatemela. Cioè, non spiegatemi tanto la prestazione di Garzaro, in fondo è rimasta in letargo per 13 lunghi mesi e prima o poi avrebbe dovuto svegliarsi; spiegatemi perchè gli ex ci fanno sempre tanto tanto male quando tornano qua! Perchè una Matuszkova qualsiasi nelle fila di una Pavia qualsiasi arriva ad estrometterci dai playoff a domicilio? Perchè una Ritschelova riannusa l'odore del tetto in legno lamellare e guida Castellana Grotte a fregarsi dei punti?
...Ma non è che da fuori siamo troppo buoni con le avversarie e per questo motivo, novelli Tafazzi, contribuiamo nell'autoinfliggerci delle scudisciate in mezzo ai maroni?
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