martedì 13 maggio 2014

Il pagellone (non votante) di fine anno



Ci hanno già pensato altri, sicuramente con molto più tempismo del sottoscritto... Quindi, ecco le mie pagelle senza i voti (tanto si capisce già tutto dal giudizio), con aggiuntina a latere di ogni "alunno" tanto per buttare un occhio al futuro: pronti a capire quanto la mia visione della stagione differisca dalla vostra?

Serena Ortolani - Una certezza e un dubbio. La certezza: Serena non poteva dare più di quello che ha dato. La maternità l'ha costretta a ripartire quasi da zero e le ha tolto continuità; la seconda parte della stagione - salvo la finale - è stata in crescendo. Manca ancora la continuità di cui sopra, ma è certamente progredita nei mesi. Il dubbio: ma sempre la stessa continuità di cui sopra... Ortolani l'ha mai avuta in carriera? Uhm, no.
La terrei? La certezza prevarrebbe sul dubbio, in mancanza di alternative succose (e italiane). Peró è facile che segua papà Mazzanti in Emilia.
Ilaria Garzaro - Come passare da acquisto di sostanza a centrale di rincalzo in due stagioni, pure consecutive, meglio se nella stessa provincia: relatrice Ilaria Garzaro, tapiro d'oro biancorosso 2013/14.
La terrei? AHAHAHAHAHAHAHAH no. Spero tra l'altro che vada via più velocemente del suo posizionamento a muro... Diciamo che verso metà luglio dovremmo essercene liberati.

Marika Bianchini - Marika è "come cervo che esce di foresta", per dirla alla Boskov: elegante e funzionale al servizio, e a tratti imperiosa nella sua elevazione nonostante l'altezza da Trilly Campanellino. Quest'anno l'avrei vista molto volentieri interpretare più spesso la parte del "cervo che esce di panchina", ma è andata così. Comunque, l'avvenimento che l'ha resa protagonista fuori dal campo (la foto pseudoporcella del calendario) è stato sovrastato dai fatti di taraflex: quindi, brava.
La terrei? Risposta concisa: e minchia se la terrei. La ragazza ha del potenziale e vorrei evitare di vederla diventare la nuova Gilda Lombardo altrove.

Ciara Michel - Cantava la Cuccarini: "L'amore è...". Continuazione: "E' un lungagnone di poche speranze che più assurdo non c'è"? Stavolta calza, il termine "assurdo" rappresenta bene la sua evoluzione; e tra l'altro ha fatto raddrizzare il naso a tutti coloro i quali l'avevano storto al suo ingaggio. Quarti e semifinali playoff passati a giganteggiare, per una ventinovenne al primo anno di volley serio non è mica male. FREE CIARA!!!
La terrei? Heh. Questa è una bella domanda: pur nella speranza di rinforzare il reparto, non vorrei perdere le sue qualità a muro (in crescita) e morali (letteralmente fuori scala).

Giulia Leonardi - Qui il giudizio andrebbe un po' diviso in due. La sua prima parte di stagione è stata, diciamo... Eufemisticamente, insomma... Una merda. Anche includendo le cifre, aspetto a cui la suddetta sembra particolarmente affezionata, si fa una gran fatica a salvarla. Invece nella seconda parte d'anno, diciamo dalla figura di palta della coppa Italia sino alla semifinale scudetto - tanto la finale l'han pezzata tutti, esclusa la prossima in elenco - , è rientrata negli abituali ranghi degni di una "farfalla tigre". La summa peró è un pollice verso.
La terrei? E' ancora sotto contratto. Se la vostra impressione Marzullesca  è che non abbia risposto alla domanda che mi sono appena posto, sappiate che questa vostra impressione è corretta.

Francesca Marcon - Praticamente vale il discorso su Leonardi, peró decuplicato in meglio. Primo trancio da film horror, secondo boccone da finissimo terminale d'attacco; e alla tesa dei conti si puó dire che sia riuscita ad onorare, seppur con un apprendistato lungo quanto la gestazione di un elefante, la nomina di capitano.
La terrei? Senza alcun dubbio, sì. L'età avanza, l'esplosività cala, ma se è ancora la giocatrice più evitata in ricezione di tutta la A1...

Ilaria Spirito - Il Paperino bustocco ha trovato spazio nella zona che più le compete, ovvero quella che più si avvicina a fondocampo. Spesso utile, anche se Bisconti era tutta di un'altra pasta e di un'altra affidabilità.
La terrei? No, solo perchè le auguro una realtà con obiettivi diversi in cui possa trovare maggiore spazio.

Lonneke Sloetjes - Se il primo punto in A1 arriva alla primissima azione giocata, si può parlare di atleta predestinata. Se il primo punto e la primissima azione giocata arrivano dopo mesi interi dall'inizio del campionato, che hanno seguito un'operazione alla spalla, che ha seguito l'acquisto che ti avrebbe potuto far svoltare la carriera... Si può parlare dell'innesto più toppato di sempre da parte dei nostri.
La terrei? Nel caso dovesse essere presa in considerazione dalla sua nazionale per i mondiali, me la terrei ben stretta e l'anno prossimo le farei fare la muffa in panchina. Così, per orgoglio. Altrimenti, un bel colpetto di bacchetta magica per vederla sparire e lasciarci solo con l'onta di un acquisto sbagliatissimo.

Anne Buijs - Un anno intriso di "bene ma non benissimo", quindi il giudizio è ampiamente positivo essendo l'olandesona alla prima stagione italica. Se trova varietà di colpi e impara a difendere con velocità anche appena appena superiore al moviolone di Biscardi (in questo ambito ha già dimostrato comunque enormi progressi, e non parlo di Biscardi), può prendere le cesoie e ritagliarsi un bel ruolo della siepe del campionato.
La terrei? Ho appena risposto a questa domanda: assolutamente sì.

Valentina Arrighetti - Quando la brutta prova di un'atleta fa più rumore della sconfitta della sua squadra, significa che quell'atleta è stata costantemente la migliore in campo tra le sue. Questo è successo a Piske, e le sue due ultime partite non possono far dimenticare una stagione a mille all'ora: se le sue compagne avessero da subito preso esempio da Lady Oscar, invece di fare le Candy Candy fino a marzo, l'anno biancorosso avrebbe avuto lo stesso epilogo ma un percorso migliore. Emmevipì a mani non basse, rasoterra.
La terrei? Uff, dipendesse da me la blinderei a vita. Purtroppo credo che al momento sia indecisa tra il kebab e la baguette.

Joanna Wolosz - Tolta Leonardi, che però raccoglie stuoli di fans anche per doti che vanno oltre il giochino con il pallone e la rete (no no, ma tutti ammirano Giulia solo per la sua bravura, non perchè è leggerissimamente figa...), Asja è la giocatrice più controversa di questa Uyba. La sua stagione, e gli umori che ha generato, ricalcano paro paro un passaggio di "Disco Music" degli Elio e le Storie Tese: "Io ti amo, poi ti odio, poi ti amo, poi ti odio e poi ti apprezzo". Grandi doti: verissimo. Grandi doti spesso inespresse quest'anno: altrettanto vero. Grandi doti inespresse anche per qualche defezione di chi le stava intorno: lo verificheremo tra pochi mesi.
La terrei? E' stata la prima conferma per il 2014/15. Francamente, avendone la possibilità, avrei optato per un palleggio italiano: ma l'ultima volta che siamo passati da una palleggiatrice straniera a una tricolore è arrivata Valentina Serena... Facciamo che me la tengo e poche storie.

Alessandra Petrucci - Arridatece Fokkens!
La terrei? Solo se la farfalla Yamy avesse bisogno di una nuova interprete al suo interno.

Carlo Parisi - Due terzi di stagione in bilico tra una svolta positiva e un calcio nel culo, poi la rivoluzione proletaria che ha riportato lo stakanovista Carletto nei piani societari - sempre che ne sia mai uscito - . Chiude l'annata con le solite certezze (il lavoro fatto sulle nuove e soprattutto sulla Ciara, prossima alla beatificazione) e i soliti difetti (se una partita inizia male, non c'è proprio modo di girarla): ognuno scelga l'aspetto che ritiene più importante.

Lo terrei? Diciamo che lo cambierei solo per alternative serie, che però vedo già accasate o partenti per l'estero. Certo, sento gente dire "prendiamo Gaspari" e mi vengono in mente i buoni vecchi atti di nonnismo che dovrebbe subire prima di sedersi su una panchina come la nostra...

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