martedì 17 dicembre 2013

"Il mattino ha l'oro in bocca"


Va bene, se tutto non fosse così sportivamente tragico direi che è stato fatto apposta. Mi riferisco al primo punto di Urbino, con Garzaro che si fa buggerare a muro e, invece di spostarsi in 4, vola a coprire sul fantasma formaggino.

Dai... Veramente? Dai, non ci credo... Dai. Ilaria, l'hai fatto per me, confessalo. Dai.

Va beh. Comunque 'sta gemma è rimasta incastonata nell'unica fase in cui le farfalle hanno dimostrato di essere superiori alle avversarie, ovvero nella prima metà del set iniziale; poi ciccia, la visione di tutto il resto provoca urla di schifo e orrore pari a quelle della moglie dello scienziato ne "L'esperimento del Dottor K" (che poi è la versione primitiva del ben più famoso "La mosca" di Cronenberg, tanto per far capire il tema)*.

*: questo non vuole essere il tipico riferimento in cui l'autore di turno piazza il refrain "è un gran film, ve ne consiglio la visione": in verità è una chiavica di pellicola.

Ma avrete capito da soli che l'immagine utilizzata come apripista per questo post riguarda un altro lungometraggio (e se non ci siete arrivati, non vi voglio neanche conoscere); il cinema horror torna in aiuto, e mai periodo fu più propizio.
Sarebbe facile interpretare nello sguardo di Jack Torrance, il protagonista di "Shining", la rabbiosa follia che monta nel tifoso random biancorosso a furia di prestazioni ignobili della sua Wendy inchiodata sul taraflex dalle solite paure. Appunto, sarebbe facile... O per meglio dire, lo sarebbe stato fino a una settimana fa. Perchè ormai la stagione è quasi arrivata al giro di boa e la Yama non ha trovato uno straccio di filo logico; ora l'animo del supporter è mutato, si fa sempre più strada lo spettro di un'annata fallimentare a tutto tondo, e con esso un timore che trotta più rapido di Varenne.
C'è stata la definitiva inversione dei ruoli: ora è il pubblico ad immedesimarsi sgomento in Wendy, mentre assiste all'insanità mentale delle farfalle versione "lupo cattivo".


Una roba del genere. Ditemi voi se è giusto sentirsi non solo così terrorizzati, ma pure così brutti:

Non è un parallelismo messo lì a caso (quindi è il contrario delle scelte di Wolosz in palleggio): le farfalle stanno abbattendo a colpi d'ascia tutto il credito che, negli anni, avevano accumulato presso il popolo del PalaYamamay. Occhio pallato per tutta la durata del match, bam. Voglia di vincere e di reagire pari all'indice di popolarità di una coppia lesbica presso la chiesa cattolica, bam. Pochezza difensiva che induce a pensare a questioni di voglia più che di effettive capacità, bam. Lettura del gioco avversario che genera muri più bucati di quelli di Sarajevo, bam.
E questo solo per prendere in considerazione le pecche generali, perchè entrare nello specifico dell'ora e mezza di gioco al Pala Mondolce è pure peggio. Già lasciare il passo ad autentici fenomeni come Thibeault o Negrini (la quale ormai aveva smesso da un pezzo di chiedere a Babbo Natale una partita in cui le venissero lasciate delle autostrade in attacco, in fondo la ragazza è cresciutella) è un mezzo delitto, agevolare poi una delle squadre più scassate della lega con errori marchiani tipo quello di Buijs sul 20 pari del primo set - perchè non esiste, in serie A1, vedere gente che sbaglia appoggi così! - è da masochisti. Frutti di un carattere che continua a latitare e che si riscontra ormai da tempo nella sola Arrighetti, l'unica sopra la sufficienza: la gestione offensiva (è raro vedere giocatrici timorate dal muro a uno, ma da queste parti capita sempre più spesso), ma anche e soprattutto la fifa di chiudere i set punto a punto, generano mostri.


Occhio, perchè a parte l'inutile Champions di stasera c'è Modena domenica: Wendy spera ancora che l'amore della sua vita rinsavisca, ma la porta ormai è quasi sfondata. E a qualcuno farebbe bene ricordare che, alla fine del film, Jack muore (cacchi vostri se non lo sapevate, ho già detto che in questo caso non voglio nemmeno conoscervi).

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