venerdì 27 dicembre 2013

Sangre y Mierda

ISTRUZIONI PER UN APERITIVO POSTNATALIZIO CON SORPRESA:
1)Trovarsi con gli amici nel luogo designato per l'aperitivo;
2)Farsi delle risate;
3)Farsi altre risate;
4)Tra le risate, estrarre lo smartphone dalla tasca per controllare il risultato finale di Frosinone-Busto;
5)Smettere di farsi delle risate;
6)Assumere l'espressione in foto (è accettabile anche una versione più maschile e meno "mandorlata");


7)Assistere allo show degli amici che si chiedono se sia il caso di chiamare il 118 o sia ormai troppo tardi.

martedì 24 dicembre 2013

All I want for Christmas is... "W"

credit www.volleybusto.com

Con ritardo, perchè alla fine è natale anche per me (e me ne scuso con i circa 6 lettori di questo blog)...
Ollallà, fermi tutti: habemus squadra? Se due indizi fanno una prova, parrebbe di sì: alla vittoria contro l'evanescente Azeryol ha fatto seguito il 3-0 su Modena.
Certo, sotto sotto si vocifera di un assegnino from Baku to Baku compilato dall'Igtisadchi per diventare la migliore terza; inverosimile dappertutto, non nella terra degli Aliyev.
Certo, sotto sotto (ma anche sopra sopra e dentro dentro) bisognerebbe dire che Modena è arrivata al PalaYamamay senza mezza squadra, causa qualificazioni mondiali. Alla faccia del planning ragionato! L'essesimo colpo di genio di una lega pallavolo impresentabile, che ha preferito per l'ennesima volta mandare a donnine di facili costumi la credibilità di un campionato già dilaniato di suo. Passi il 26 dicembre, giornata inserita storicamente per riempire i palazzetti (poi qualcuno mi racconterà quanti miliardi di persone saranno presenti a Frosinone), ma almeno per il 22 si potevano mandare giocatrici e staff a fare spese pazze nei mercatini. Oddio, visto che in giro c'è chi non paga, forse è stato anche meglio così...
Vabbè, il polemico dirà: a noi mancava Buijs che è stata determinante per un bel pezzo... Ma questa è stata una delle due chiavi di volta del match: Busto è riuscita ad ubriacare Modena portando su dalla cantina un ottimo Bianchini Gran Riserva, mentre le ospiti non hanno saputo ottenere lo stesso contributo dal pino. La partita di Marika è stata di gran livello, sempre "sul pezzo" (è stata la più chiamata in causa in attacco) e sempre in grado di leggere ricezione e difesa avversaria, anche in battuta, e anche con buchi per terra - specie nel secondo set - che hanno fatto schiodare il popò dalle panche a tre quarti di pala. Anche la sua foto sul calendario
2014 ha fatto schiodare molti popò dalle panche, tutti in direzione bagno degli uomini. Tornando (o venendo, se siete tra quelli che si sono divertiti ansimando nella solitudine di un wc) al volley, proprio il finale di secondo parziale di tutta la Uyba è stato all'altezza di grandi palcoscenici, un inseguimento da cagnacci affamati che a queste coordinate non si vedeva da "quando eravamo re" (sì Helena, pensavo proprio a te) per superare la Liu-Jo tradita da Fabris, comunque sia top-scorer-perchè-se-aspettano-il-fantasma-di-Piccinini-fanno-notte.

E poi, notiziona, anche Parisi ha fatto ricredere i suoi detrattori.
Con un match preparato e condotto minuziosamente? Naaaa.
Con qualche urlaccio a svegliare le coscienze delle tenerelle in biancorosso? Nooo, no no.
Coach Carletto, incredibile a dirsi, ha sostituito in corsa la palleggiatrice! MIRACOLO IN VIALE GABARDI!!!

Scherzi a parte, i primi sussurri sulla caviglia di Wolosz parlano di danno non grave: c'è da augurarselo. Ora se la portano via i polacchi, speriamo non facciano danni come lo staff olandese con la povera Lonneke "vengo solo alle feste" Sloetjes. In ogni caso Petrucci,seconda chiave di volta, ha fatto una partita pulita, agevolata da una ricezione superlusso ha trovato pure il tempo per mettere due pallette sul secondo tocco e preparare alle socie un caffè al ginseng, proprio nell'occasione in cui l'istrione Arrighetti è rimasto sotto gli standard. Bene bene, un bel prologo per chi dovrà necessariamente recitare da prim'attrice a santo Stefano.
Sempre in tema di palleggio ma non solo: è stato bello, a fine match, veder zompettare Asia per abbracciare le compagne d'avventura. E' un segno confortante, per una Yama che il morale ormai se lo deve reinventare da zero e senza manuale d'istruzioni. E' il secondo miglior regalo di Natale che il tifoso biancorosso potesse aspettarsi: al primo posto della wishlist, incontrastato, una bella serie di "W" (diconsi "vittorie" per chi ha poca dimestichezza con lo sport yankee) da inanellare nel 2014. E si sa, le vittorie portano morale, il morale porta entusiasmo, l'entusiasmo porta tifo. Lo so, sembro Sergio Endrigo - o Sbirulino, per chi ha la mia età - che canta "per fare un tavolo ci vuole il legno"... Vi resti allora questa immagine del sottoscritto, il quale sarà impegnato nei vari cenoni tra parenti e amici a stabilire se sia più buono il panettone o il capitone (livello easy), se sia meglio votare PD o Forza Italia (livello medium), se nella storia del volley bustocco sia stata più determinante Siscovich o Silvia Lotti (livello hard).

Buone feste a tutti!

mercoledì 18 dicembre 2013

L'esercito delle 12 scimmie

credit www.varesenews.it

Il gioco che funziona anche senza una ricezione spinta al massimo?
Le biancorosse che - incredibile - non concedono neanche una chanche a un Azeryol brutterrimo ma ancora in corsa per la Champions?
Buijs che, con la leggerezza di una piccola donna ottocentesca, torna a far volare schiaffazzi sulle guanciotte dell'altrui difesa?
Wolosz che mette assieme, dopo almeno un mese di latitanza, tutte le tessere del suo puzzle?
Garzaro che non somiglierà ad Arrighetti (ce ne hai di soda caustica da mangiare, ragazza mia), ma almeno pare degna del ruolo?
Ortolani che finalmente si è dotata di quelle famose batterie che "durano 5 volte piu' a lungo delle normali pile zinco carbone" (cit.)?
Marcon e Leonardi che si rimettono il costume di Batman e Robin dopo una sfilza di partite da controfigure di Franco e Ciccio?

Insomma, le farfalle che onorano l'impegno e rimpinguano all'ultimo tuffo un bilancio Champions più esangue della dieta di Pannella?

Mi dispiace ma non ci casco: tutta questa concatenazione di eventi è stata orchestrata per superare il vero evento della settimana, ovvero la fuitina del babbuino sui tetti di Busto, alla voce "notizie inverosimili".

Ve l'ho detto, la fiducia scarseggia. Gradirei posare gli occhi almeno su due prestazioni del genere in fila, poi ne riparliamo...

P.S.: E comunque, ribadisco che nel girone F saremmo passati secondi: questo Volero Zurigo ai playoff è una piccola bestemmia.

martedì 17 dicembre 2013

"Il mattino ha l'oro in bocca"


Va bene, se tutto non fosse così sportivamente tragico direi che è stato fatto apposta. Mi riferisco al primo punto di Urbino, con Garzaro che si fa buggerare a muro e, invece di spostarsi in 4, vola a coprire sul fantasma formaggino.

Dai... Veramente? Dai, non ci credo... Dai. Ilaria, l'hai fatto per me, confessalo. Dai.

Va beh. Comunque 'sta gemma è rimasta incastonata nell'unica fase in cui le farfalle hanno dimostrato di essere superiori alle avversarie, ovvero nella prima metà del set iniziale; poi ciccia, la visione di tutto il resto provoca urla di schifo e orrore pari a quelle della moglie dello scienziato ne "L'esperimento del Dottor K" (che poi è la versione primitiva del ben più famoso "La mosca" di Cronenberg, tanto per far capire il tema)*.

*: questo non vuole essere il tipico riferimento in cui l'autore di turno piazza il refrain "è un gran film, ve ne consiglio la visione": in verità è una chiavica di pellicola.

Ma avrete capito da soli che l'immagine utilizzata come apripista per questo post riguarda un altro lungometraggio (e se non ci siete arrivati, non vi voglio neanche conoscere); il cinema horror torna in aiuto, e mai periodo fu più propizio.
Sarebbe facile interpretare nello sguardo di Jack Torrance, il protagonista di "Shining", la rabbiosa follia che monta nel tifoso random biancorosso a furia di prestazioni ignobili della sua Wendy inchiodata sul taraflex dalle solite paure. Appunto, sarebbe facile... O per meglio dire, lo sarebbe stato fino a una settimana fa. Perchè ormai la stagione è quasi arrivata al giro di boa e la Yama non ha trovato uno straccio di filo logico; ora l'animo del supporter è mutato, si fa sempre più strada lo spettro di un'annata fallimentare a tutto tondo, e con esso un timore che trotta più rapido di Varenne.
C'è stata la definitiva inversione dei ruoli: ora è il pubblico ad immedesimarsi sgomento in Wendy, mentre assiste all'insanità mentale delle farfalle versione "lupo cattivo".


Una roba del genere. Ditemi voi se è giusto sentirsi non solo così terrorizzati, ma pure così brutti:

Non è un parallelismo messo lì a caso (quindi è il contrario delle scelte di Wolosz in palleggio): le farfalle stanno abbattendo a colpi d'ascia tutto il credito che, negli anni, avevano accumulato presso il popolo del PalaYamamay. Occhio pallato per tutta la durata del match, bam. Voglia di vincere e di reagire pari all'indice di popolarità di una coppia lesbica presso la chiesa cattolica, bam. Pochezza difensiva che induce a pensare a questioni di voglia più che di effettive capacità, bam. Lettura del gioco avversario che genera muri più bucati di quelli di Sarajevo, bam.
E questo solo per prendere in considerazione le pecche generali, perchè entrare nello specifico dell'ora e mezza di gioco al Pala Mondolce è pure peggio. Già lasciare il passo ad autentici fenomeni come Thibeault o Negrini (la quale ormai aveva smesso da un pezzo di chiedere a Babbo Natale una partita in cui le venissero lasciate delle autostrade in attacco, in fondo la ragazza è cresciutella) è un mezzo delitto, agevolare poi una delle squadre più scassate della lega con errori marchiani tipo quello di Buijs sul 20 pari del primo set - perchè non esiste, in serie A1, vedere gente che sbaglia appoggi così! - è da masochisti. Frutti di un carattere che continua a latitare e che si riscontra ormai da tempo nella sola Arrighetti, l'unica sopra la sufficienza: la gestione offensiva (è raro vedere giocatrici timorate dal muro a uno, ma da queste parti capita sempre più spesso), ma anche e soprattutto la fifa di chiudere i set punto a punto, generano mostri.


Occhio, perchè a parte l'inutile Champions di stasera c'è Modena domenica: Wendy spera ancora che l'amore della sua vita rinsavisca, ma la porta ormai è quasi sfondata. E a qualcuno farebbe bene ricordare che, alla fine del film, Jack muore (cacchi vostri se non lo sapevate, ho già detto che in questo caso non voglio nemmeno conoscervi).

domenica 15 dicembre 2013

Un commento assai ragionato su Urbino-Busto

La rete è in fermento. Sui social network si respira una gran delusione - se non oltre - per la serata di ieri.
Mbah, eppure io ho avuto sensazioni diverse: è stato un sabato sera di felicità, di grandi sorrisi e risate, di cori e di gran soddisfazione nelle battute conclusive.

Forse il popolo biancorosso è diventato davvero troppo esigente e intrattabile in maniera ingiustificata con le farfalle in campo. Forse le vittorie in serie degli ultimi anni hanno privato la Busto del volley di quel senso della realtà che non dovrebbe mai essere perso.

O forse ieri sera sono andato a festeggiare un compleanno e non ho visto la partita. Non so, una delle due!

Tra poco rimedio, poi se mi gira posteró un altro inutile commento.

giovedì 12 dicembre 2013

I pensierini della ser(v)a: che inutile serata...


-Partita vista in compagnia di pochi amici, un paio già introdotti pesantemente nel giro del volley. Mentre si discuteva su cosa andava ("and touched the sound of silence...") e cosa no, salta su una donzella del giro a semi-digiuno sportivo: punta il dito verso il video ed esclama "Lei! Lei è troppo più forte delle altre!".
Era Kauffeldt, pescata dagli abissi della panchina a sostituire il capitano di Conegliano. Così, per dire.


-Tifosi biancorossi sempre al passo con l'attualità, anche davanti alla tv: in giro per l'Italia c'è la rivolta dei Forconi, a Busti Grandi imperversa la rivolta dei Porconi.

-"Giocare la Champions così è come uscire di casa il giorno di carnevale vestito da indiano e ritrovarsi per errore in mezzo al Gay Pride".

-Giulia Leonardi, soprannominata "Leo Giallo". Mai nickname fu più azzeccato: è un giallo capire dove sia finita la vera Leo.

-"Indovina com'è finita Conegliano-Unendo? Troppo facile: 3-0". Il rischio di farsi andare il caffè di traverso per la risate provocate dal titolo della "Provincia" di oggi è stato consistente.
Subito dopo ho pianto.


-Mi sono accorto da una veloce rilettura degli scorsi post che ho sempre scritto un po' troppo su Garzaro, sulla sua predisposizione al sacrificio pari a quella di un impiegato delle poste, sulla sua mancanza di tempismo da fare invidia a una ballerina di fila di Paperissima; quindi oggi non ne parlerò.
Ehmmm, ops.


-Ad un certo punto ho cominciato ad esprimere mirabilie su Ciara. E io che credevo che la pallavolo mi piacesse.

-Prima della partita ho mangiato una lasagna monodose da scaldare al microonde. Dalla fine del primo set in poi mi si è elegantemente appoggiata sullo stomaco.
Sono indeciso se attribuire la colpa alla bassa qualità del prodotto o al gioco di Wolosz. Gli exit poll danno saldamente la polacca già a capo del governo.


-Sempre con il dubbio del malanno provocato dall'indigesto intruglio precotto o dall'androgina alzatrice, stanotte m'è venuta in sogno Valentina Serena: accompagnata da un continuo sibilo di serpi, aveva un'espressione vacua sul viso e una benda sugli occhi. Un po' come quando giocava a Busto, insomma. Cosa più importante, però, aveva un piccolo sacchetto in una mano e un cartello che recitava "In Hoc Signo Vinces" nell'altra.
Lesto mi sono avvicinato, e ricolmo di speranza ho aperto il fagotto.
Dentro c'erano 24 testicoli.

E ma allora ditelooooooo!!!

martedì 10 dicembre 2013

L'elogio del Vaffanculo

credit www.volleybusto.com

Lo si è capito subito che non sarebbe stata una giornata tranquilla, già da quando le ospiti hanno cominciato a condurre tanto a poco. Che poi oh, si arrivava da una partita contro il galatasaray in cui qualcosa lo si era anche dimostrato, quindi è cosa buona e giusta ritrovarsi una folla con delle aspettative alte se il calendario recita Busto-Novara.
Ecco, pronostici di gioco e convinzione sovvertiti in pochi minuti. Lo stesso lasso di tempo che il tifoso medio ha impiegato per trasformare un fastidio prima in un mugugno, e poi in un insulto.

Perchè va così, soprattutto al pala: il bustocco non fischia. Il bustocco sfancula. E che gli vuoi dire, al bustocco? Non gli dici niente, di fronte a questo spettacolo.

Disclaimer: il povero Mick ci mantiene a mantenere una certa pulizia sulla sua fedina penale, per cui si prega di indossare gli occhialini 3D dell'ironia da questo punto in avanti.

Il primo vaffa parte verso la ricezione colabrodo. Ci prova Buijs con esiti clowneschi. Per disperazione ci va pure Ortolani, e appunto ci resta solo la disperazione pure dopo. L'unica che regge su ogni frangente è Marcon, ma è un po' poco per far risorgere il Lazzaro biancorosso.
Vaffa doppio alla prestazione dell'olandese, che oggi straordinariamente si adegua agli standard di squadra: oltre a non cuccarne mezza dietro, non ne azzecca mezza nenche davanti.
Gran merito di Pedullà se Buijs viene così limitata, se l'è studiata ben bene e ha dettato la via per sbarrare la strada all'unico terminale serio in banda sulla sponda casalinga. Quindi, caro Lucianone, sai dove ti manda il loggione? Esatto, proprio in quel paese delle meraviglie.
E se da una parte c'è Pedullà, dall'altra c'è Parisi, il punchingball preferito di grandi e piccini (prima o poi dovrò scrivere anche di lui). E chiama 'sto timeout per tempo! E fai 'sto cambio! E VAFFANCULO!!!
Per riprendere il trend delle avversarie, un bell'invito pure alle formaggiose novaresi che stanno facendo la differenza. Rosso non si ferma più? Kim pare suo padre? Vanzurova (Vanzurova!!!) passa costantemente sopra il muro? nulla di personale eh... Però vaffanculo.
Il muro, dicevamo. Ha ha ha. Per far muovere le mani al pala c'è voluto un set e mezzo; in questo lasso di tempo, neanche un tocco schifoso ad agevolare una seconda linea che già di suo non è una Maginot. Certo, a volte la colpa non è di 'sto fondamentale, perchè ha un alibi di ferro: infatti si trova spesso a passeggio da un'altra parte... Vero? E 'ntuculu pure al muro.
Ah, ma poi ci si è messi a posto, neh! Muro alto e ben schierato, pronto a rispondere per le rime all'attaccante di turno... Pallonetto novarese, punto. Una costante dal terzo set in avanti. E gli spalti impazziscono letteralmente, una gragniuola di vaffanculo si abbatte sul campo dei sogni (quasi) infranti.

Poi, terrificante come lo spot della trasmissione di Celentano, un lampo squarcia la luce artificiale e zittisce la folla. Boom, ne parte uno enorme dal campo, un V-A-F-F-A-N-C-U-L-O di proporzioni elefantiache a chiudere un'azione lunga e che lancia la Uyba nel quarto. Mamme, tappate le orecchie ai vostri bambini: it's Piske time!
Valentina si prende caratterialmente in braccio le compagne quanto Cisky lo fa sotto il profilo del gioco, ma questa - mi schusassero i puristi, baciamo le mani - è senza mezzi termini una vittoria di carattere; è un'esultanza esagerata dietro l'altra mentre sul taraflex non ne sbaglia una, è la folla ai suoi piedi, è un action movie campione d'incassi da bollino rosso. Valentina manda idealmente (e in certi casi anche fisicamente) a fare in culo le compagne, le avversarie (ciao Vally, ci vediamo al ritorno), l'allenatore proprio e altrui, il pallone, i fondamentali, gli schemi, le convenzioni. Tutto alternandosi nel lanciare anatemi suini in misura tale che il calendario dei santi è parso una puntata di Peppa Pig.

Game, set and match: La gente che anima il PalaYamamay, in un periodo in cui ci dicono di dover essere più buoni, riscopre la gioia dell'insulto come forma di liberazione e di comunione. Una specie di lavaggio dell'anima dietro la guida di un Buddha blasfemo con il 13 sulle spalle, il Vaffanculo - rigorosamente con la maiuscola - elevato a forma d'arte spirituale.
Ricordate quando dicevo che Arrighetti non poteva essere eletta capitana, perchè non in grado di fare gruppo? Ecco, mi sbagliavo: non ha saputo trascinare solo le compagne, ma anche e soprattutto la folla che ama alla follia le farfalle, e per amore spesso le odia (sentimento che può capire solo chi vive lo sport in bilico tra fanatismo e masochismo). Tutti gli abbracci non dati in campo li ha restituiti, sotto forma di cinque alto, alla parte più calda del tifo e di conseguenza più meritevole; avesse potuto si sarebbe fatta il giro del palazzo. Valentina ha rappresentato l'ideale prolungamento in campo del supporter di bianco e rosso vestito: ne ha raccolto le frustrazioni, ne ha sublimato pensieri e parole, ne ha esternato fino all'ultima gocciolina di rabbia. Anema e core.

E comunque abbiamo lasciato giù punti in casa contro Novara. Quindi, Vaffanculoooommmm,
Vaffanculoooommmm... Sto per raggiungere il nirvana.

mercoledì 4 dicembre 2013

Paradise Lost

credit www.volleybusto.com
Evviva, per festeggiare la quasi certa eliminazione dalla Cempions Lig mi cimento un una pagellata selvaggia (a Busto è quasi diventata una disciplina olimpica).

Osanna, Osanna, Osanna nell'alto dei cieeeeeeeliiiiii

ARRIGHETTI: MVP a mani bassissime, tutto quel che deve fare, lo fa (a parte quei due o tre abbraccini che nega alle compagne, in fondo il volley non è uno sport per femminucce): aveva qualcosa da dimostrare alla ex socia Lo Bianco?. Certo che se giocasse sempre così... Ma ehi, Piske è la meno instabile delle nostre eroine sotto il punto di vista del rendimento. Spettacolare all'inizio dell'ultimo set, dove con una delle rarissime bocce a disposizione rimodella la faccia di Montano, rendendola assai più femminile. Ora la colombiana gira fiera per le vie di Istanbul con il suo nuovo viso da trans.
VOTO 7,5

BUIJS: beneficia di un aggiustamento tattico che in parte le permette di attaccare i palloni che merita, ovvero tutti (e la cosa dovrebbe far pensare, sia in positivo che in negativo). Fa addirittura meno schifo del solito in rice - anche se, mannaggia a lei, sbaglia proprio quando non deve! - , e se riesce a mandare a memoria la lezione diventa un'arma totale. Che sia lei la pietra miliare da cui ripartire il prossimo anno? Ma soprattutto: quanto è brutto arrivare a pensare al prossimo anno dopo neanche un terzo di stagione?
VOTO 7

Le anime del purgatorio

WOLOSZ: è costretta a scordarsi i centrali, causa ricezione orèèèènda, rigiocate rarefatte e freeball non pervenute. Fatica così tanto per raggiungere la biglia gialloblu che a tratti è costretta pure a scordarsi le sue generalità. Da applausi l'ostinazione di servire Buijs in qualsiasi posizione: in quattro, in seconda, in parterre, nel cesso (sì, anche in quello degli uomini: Anne è ubiqua). Da applausi con la sua faccia in mezzo per il finale del primo set, quando si accorge che la percentuale offensiva di Ortolani è addirittura sopra al 15% e decide che no no no, così non si fa.
VOTO 6

MARCON: bravizzima in difesa, di fatto è l'unica che regge il colpo di fronte a un'arsenale offensivo con i contro-controcazzi. Ma è soprattutto un suo attacco, dal finale memorabile, a procurare al PalaYamamay l'unico boato della serata.
Beh, allora tutto ok, la capitana dovrebbe stare nel gruppetto di sopra!
Certo. Purtroppo:
Il "suo attacco" è una fetecchia di appoggio.
Il "finale memorabile" è una provola insaccata a metà rete.
Il "boato della serata" è un'insalata di bestemmie e lacrime.
VOTO 5,5

BIANCHINI: nel secondo ha provato a distogliere un minimo l'attenzione della battuta avversaria dal bersaglio giallo. La missione non è riuscita: 3 palloni dalle sue parti, un bel numero tondo e di nullo valore a impreziosire il suo score sotto la voce "ricezioni positive".
VOTO 5,5

Burn, baby, burn... Disco Inferno!

GARZARO: soluzione offensiva di media (medio-bassa, va là) affidabilità, per il resto un match da vero ministro. Delle pari opportunità. Infatti, già aveva sofferto contro le non irresistibili Signorile e Camera... Mica poteva permettersi di fare bella figura contro una Lo Bianco, no? Ilaria non si tira indietro di fronte a questo delicato compito istituzionale, e comincia a saltellare su e giù / qua e là / ma sempre dove la palla non ci sta. Ne ha beneficiato soprattutto Oszoy, che ha ringraziato lasciando un kebab pagato al "Maggico" di via Salvator Rosa.
VOTO 5

LEONARDI: l'unica spiegazione plausibile è che i colori del Mikasa le diano irritazione. In ricezione è un pianto, 5 ace diretti e una serie di appoggi sbilenchi da far rimpiangere a Joanna la mancanza dei rollerblades tra la dotazione tecnica. Un po' meglio in difesa, dove ci mette il piglio di sempre: peccato poi che nel finale del terzo decida di non andare a recuperare due pallette di Montano, perchè poveretta, aveva messo a terra solamente un ventello di punti.
VOTO 4,5

ORTOLANI: l'exploit della sua serata lo procura quando sfonda un tabellone per recuperare una palla già caduta da tre giorni circa; il resto è ininfluenza che a tratti si trasforma in danno. Certo, mi piange il cuore a parlarne male, ma ieri m'ha fatto pure piangere sangue dagli occhi...
VOTO 4