Ma come parla! COME PARLAAAAAAAA!!! |
E mentre rimetti piede nel blog dopo un paio di mesi, un commento si staglia, bello come il sole, in attesa di essere approvato:
"Sì ma io aspetto, come l'anno scorso, i voti alla nostra squadra"
Uhm... Richiesta legittima: quasi quasi...
...Ma figuriamoci se devo farmi venire il sangue acido, le palpitazioni e le verruche dopo 3 mesi dalla fine del nostro campionato! ANNO NUOVO, VITA NUOVA!
Piuttosto, ero già pronto a proseguire nello spirito buonista che ha caratterizzato gli ultimi post; avrei dovuto mettere su blog il vivo apprezzamento che provo nel cambio di guida tecnica e nei relativi movimenti di mercato. E' stato ingaggiato il miglior allenatore sulla piazza per quel che riguarda la crescita tecnica di giocatrici non ancora nel pieno del potenziale (e quanto fatto con il Club Italia è stato un vero e proprio Miracolo, con la emme maiuscola); trovato il condottiero, gli si sono affiancate delle amazzoni che hanno tutto da dimostrare, a partire dalle straniere che risiedono in pianta stabile tra le selezioni nazionali fino ad arrivare alle mestieranti che hanno messo sotto i denti tanta cadetteria. Un bel mix, dal medio potenziale sulla carta, che però potrebbe generare tantissimo entusiasmo.
Si è quindi scelto - giustamente - di risparmiare moneta tonante, per mettere giù una base utile al futuro prossimo e spingersi nuovamente nel gotha nazionale (o europeo).
E' che nel frattempo è successo altro: infatti giovedì scorso è partita la campagna abbonamenti! La quale, per noi retrogradi che già UYBA è una roba inascoltabile (a meno di far parte dei Village People), è stata mirabilmente chiamata "UibaDuePuntoZeroQuindiciBarraSedici" da quelle teste calde del marketing. Con un grande accento posto sul "2.0", come a dire che la Futura versione 1.0 è un brutto ricordo da eliminare in fretta.
Una diapositiva della Futura 1.0 all'apice del suo schifo: for your consideration. |
Ma questa campagna abbonamenti mi sta davvero invogliando a rinnovare una tessera che, per atto di fede, rinnoverò comunque? Mica tanto...
Premetto, anche in questo caso: la nuova dirigenza sta dando l'apparenza di lavorare BENE, anche perchè non si è prodotta in grossi voli pindarici o affini.
Altro appunto, perchè il dubbio verrà a qualcuno dopo aver finito di leggere il post: ho qualcosa contro Unendo Energia? Assolutamente no, a parte il piccolo accenno di comicità suscitato dall'aver tentato di vendere un fumetto il cui primo numero costava 7 euro ed essere arrivati nelle pubblicazioni fino al numero... Uno, se non vado errato. Riconosco che senza il loro ingresso saremmo stati di gran lunga ridimensionati, o forse defunti.
Detto questo, ecco le tre questioni che m'hanno generato qualche perplessità...
"Signora, c'è la crisi" - versione 2.0
Allora, che il costo degli abbonamenti non potesse ragionevolmente aumentare era abbastanza ovvio, in fondo sarebbe stao un filino controproducente ritoccare i prezzi dopo essere passato da Havelkova-Diouf-Leonardi a Papa-Lowe-Poma... E soprattutto, senza
Ok, il prezzo è giust... ehm... CEN-TO! CEN-TO! |
Certo che, sempre per i motivi di cui sopra, mantenere gli stessi importi che si pagavano l'anno scorso per un team di tutt'altro lignaggio potrebbe rivelarsi
Siccome nell'attuale promozione della campagna abbonamenti si presta una grande attenzione al risparmio con annessi, connessi, cazzi e mazzi, mi sembra giusto far notare la perdita di "peso economico" delle nuove tessere: il rinnovo di un abbonamento parterre costa sempre 230 euro, ma se lo scorso anno il risparmio sui biglietti singoli era di 120 euro (14 match a 25€ a biglietto = 350€) per la prossima stagione il vantaggio scenderà a 100 euro (13 match a 25€ a biglietto + Bruna Forte a 5€ = 330€). Senza contare il fatto che un'amichevole prestagionale non può avere lo stesso prestigio di una sfida di Champions... Neanche se l'amichevole prestagionale fosse disputata contro la Piacenza delle grandi ex (e se dovesse succedere sappiate che è merito mio per averlo proposto, hihihi).
Tutto scontato, tranne le modalità
Senza dubbio apprezzatissimi i 100 euro secchi di buoni sconto, suddivisi per i 4 sponsor che li mettono a disposizione.
Le foto oggi sono tutte vintage, fatevene una ragione (e studiate la storia!) |
Se vuoi abbattere il costo dell'abbonamento del 100%, fai una bella cosa: regalamelo!
Scherzi a parte: generalmente un buono è legato ad altre iniziative commerciali, che vanno dal classico "ti regalo n euro se fai almeno n x 10 euro di spesa" fino ai più elaborati "lo sconto è disponibile solo sui prodotti della collezione primavera/estate di colore verde acido ma tendenti al fucsia". E qui la cosa che preoccupa è, infatti, l'appunto in calce al comunicato stampa: "modalità e termini per il ritiro e l'utilizzo dei buoni sconto verranno comunicati successivamente sul presente sito". In sostanza: tu intanto accattati l'abbonamento, che poi ti diciamo noi cosa fare e quando farlo.
Un pizzico di chiarezza in più sarebbe stata gradita (anche perchè mica sono stati gli abbonati a mendicare questi sconti, è la Futura che li propone).
Filo (in)diretto con la Futura
E poi, dulcis in fundo, il tema che più mi sta a cuore... Perchè l'avrete capito da qualche dettaglio: le parole sono importanti.
"Azionariato popolare indiretto". E' un insieme di parole che leggo da inizio giugno, da un'intervista a Lugiato rilasciata a non ricordo quale quotidiano. Ora: io non mi intendo granchè di economia, ma nell'ultimo periodo ho imparato una cosa.
Il cosiddetto "azionariato popolare indiretto" NON ESISTE.
Pesco a caso da internet (diciamo da questo link) tanto le descrizioni sono più o meno simili:
Che cos'è l'azionariato popolare? - Parte dal concetto "l'unione fa la forza". Una miriade di soggetti che donano una quota ragionevolmente bassa per far crescere la propria società. Ogni socio è parte integrante della società. Ogni socio è la società. Wikipedia così definisce questo modello: “L'azionariato popolare è una pratica diffusa nel mondo sportivo internazionale e si può definire come una diffusione della proprietà azionaria presso il pubblico dei tifosi, che diventano anche investitori e "dirigenti".”
Ordunque, ove possibile, un supporter può acquistare azioni di un team e gestirlo direttamente (modello spagnolo) o tramite un trust (modello tedesco). L'organizzazione più famosa ad agire secondo questi dettami non è che sia la squadra di cricket del Poggibonsi: è il Barcellona. E a Barcellona succede che, pur in minima parte (sono in 134000...), i soci hanno voce in capitolo nella vita societaria del club.
Possiamo dire la stessa cosa a proposito del famigerato "azionariato popolare indiretto" proposto pochi giorni fa? Un parallelismo potrebbe essere più esplicativo:
-L'azionariato popolare classico permette al tifoso di POSSEDERE una minima parte del club, e di farlo sentire parte di esso.
-Il c.d. "azionariato popolare indiretto" permetterà al tifoso bustocco di POSSEDERE il proprio nome stampato su un libro, una macchina per il caffè e una maglietta autografata.
Capirete da voi che la differenza è minima, quasi impercettibile.
Ancora: l'azionariato popolare è finalizzato a una cosa sola, ovvero il club. Sono super-super-tifoso e la squadra mi permette una sottoscrizione del genere? Perfetto, sgancio la quantità di euro richiesti e mi sento parte attiva della mia fonte di supporto.
A Busto succederà lo stesso, ma con un passaggio in più: il soggetto a cui dovranno essere versati i soldi dell'azionariato non raccoglie contanti, ma sottoscrive con detto super-super-tifoso un contratto di fornitura energetica. I miei soldi arriveranno comunque alla cassa del club sportivo (indirettamente, appunto), ma l'azienda che fa da tramite tra il popolino e la squadra continuerà a guadagnare sul tifoso stesso, in termini numerici ed economici. Poniamo il caso che 1000 supporter decidano di donarsi anima e contatore ad Unendo, e la stessa azienda smetta di sponsorizzare la Futura tra 2 anni: i soldi alla voce "azionariato indiretto" verranno quindi versati per 2 stagioni, ma le utenze sottoscritte con questo scopo resteranno in carico ad Unendo fino al ripensamento dell'utente finale (ed è irreale pensare che TUTTI i sottoscrittori cambino gestore al termine della sponsorizzazione). Chi ci guadagna, quindi? Indovina indovinello.
Insomma, riassumendo: il classico azionariato popolare è una sorta di finanziamento che parte da un gruppo più o meno ampio di persone (tifosi), i quali aiutano finanziariamente l'entità beneficiata (società) e, pur nell'assoluta consapevolezza della differenza di ruolo, entrano con quest'ultima a far parte della vita sportiva del club (società+tifosi).
Il so-called "azionariato popolare indiretto" made in UYBA propone invece che i tifosi sottoscrivano l'offerta di uno specifico sponsor (capeggiato da Pirola), il quale verserà in maniera forfettaria per ogni sottoscrittore una quota di denaro nelle casse della società (capeggiata da Pirola) così da gestire in esclusiva (Pirola) la vita sportiva di quest'ultima.
In definitiva c'è un'azienda che stampa il proprio marchio sulle maglie di un club, cerca di vendere i propri servizi tra i tifosi, e promette un maggiore gettito nelle casse del suddetto club al raggiungimento di determinati obiettivi commerciali.
Quello che a Busto viene definito "azionariato popolare indiretto", scusate, io lo chiamo semplicemente "sponsorizzazione".
In questo, considero i responsabili marketing di Unendo come dei veri e propri geni della comunicazione. Lo scorso anno, tra aumenti di prezzo e sconti solo previo abbonamento all'utenza energetica, si sono fatti passare gli spettatori non-Unendo come degli straccioni ingrati; quest'anno invece, con la storia dell'azionariato popolare farlocco, i supporter che non si arruoleranno all'esercito del pannello solare vengono neanche troppo velatamente accusati di essere stronzi.
Alla faccia di quello che ha scritto "La Prealpina" in un editoriale di giovedì, alla presentazione della campagna abbonamenti:
(...) "Come pure Unendo Energia non è più un brand che cerca visibilità e clienti in modo più o meno passivo" (...)
Passivo?!? Altrochè: Unendo li cerca senza dubbio in modo attivo!
Non sto neanche a dirvi chi in questa storia recita il ruolo del passivo. Altrimenti, che cazzo, poi dicono che sono volgare.