lunedì 4 agosto 2014
La regola d'oro - Corollario
Calendari composti oggi. Vai a vedere dove si gioca la prima giornata... Ah già, siamo in casa perchè la scorsa stagione abbiamo iniziato fuori, c'è l'alternanza. Poi vai a vedere i turni infrasettimanali, beh, neanche male. Prosegui, dicembre è un bel mese tosto in effetti...
Poi vai a vedere la composizione dell'ultima giornata, quella di Santo Stefano.
L'assunto è che si gioca il 26 dicembre non perchè c'è la necessità di anticipare. Non perchè si ha l'assoluta necessità di stabilire il quadro dei quarti di coppa Italia il giorno dopo Natale.
No no.
Si gioca a Santo Stefano perchè "i palazzetti si riempiono", dissero i savi. Verissimo, tra l'altro.
Quindi, Busto in casa: stra-bene, sold out praticamente certo.
Conegliano in casa: stra-bene, rischi i 5000.
Montichiari in casa con Bergamo: bene, 4000 potenziali contro un team di sicuro appeal.
Fino a qui una situazione perfetta. Come si fa a buttare nello scarico del viccì la giornata in cui "i palazzetti si riempiono", quindi?
Giocando le restanti tre partite nelle arene che occupano l'ultimo, il terz'ultimo e il quart'ultimo posto nella classifica della capienza.
Geniale. GENIALE.
Intanto, nel giorno in cui "i palazzetti si riempiono", il Mandela Forum di Firenze (7500 spettatori per l'ultima World League) resterà chiuso. Eeeeeeh, ma a Viadana faranno un bel 1500 persone... Vuoi mettere???
P.S.: e non venitemi a raccontare che non si poteva/doveva pilotare un intero turno di campionato: questi signori volevano disputare la prima giornata in unica sede!
sabato 2 agosto 2014
La regola d'oro
Si avvicina a grandi passi l'inizio della stagione di club, o almeno gli appuntamenti che a essa si relazionano. Sì, lo so che mancano ancora World Grand Prix, mondiali, Telegatti e festival di Sanremo vari, ma ormai ci siamo: lunedì verrà diramato il calendario della serie A1 2014-15, atto primo del grande carrozzone (dispregiativo o meno, decidete voi) che è il volley femminile italiano.
C'è un aspetto che vorrei evidenziare, ma prima divaghiamo un po'. Riporto pari pari dal comunicato della Lega pallavolo diramato l'altro ieri: "La Regular Season di A1 comincerà il 2 novembre e si concluderà il 29 marzo 2015, con due turni infrasettimanali programmati il 19 novembre (4^ giornata) e il 3 dicembre (7^ giornata). Come da tradizione, l'ultima giornata del girone di andata sarà disputata il 26 dicembre." Quindi è questa la parte che volevo analizzare? No. Però ne parlo lo stesso, perchè qualche stortura c'è... Allora: il ritorno di regular season va da inizio gennaio, realisticamente il 4 o il 6, fino a fine marzo, quindi 11 gare in 85 giorni. L'andata invece va dall'inizio di novembre fino alla fine di dicembre, ovverosia 11 gare in 55 giorni. Intelligente ed equa divisione, non c'è che dire...
Ma è questa la parte interessante? No. O non proprio: perchè, in quei 55 giorni, la Uyba avrebbe anche quell'impegno blando e quasi dopolavoristico chiamato Champions League. Quindi, tenetevi forte, il calendario biancorosso dice che dal 9 novembre (seconda di campionato) fino al 14 dicembre (terz'ultima) si gioca SEMPRE due volte a settimana. E se siete già pronti ad assalirmi col forcone al grido di "ma queste sono privilegiate, dovrebbero pagare per fare il lavoro che fanno, mandiamole tutte a casaaaaaa!!!", sappiate che non ne faccio una questione di fatica, ma di preparazione: passare dal pallone Molten al Mikasa alla stessa frequenza con cui un'attrice di pellicole a luci rosse salta da un membro all'altro (che concetto espresso con finezza, minchia) tende a essere leggerissimamente controproducente. E se non è la stessa Legavolley a venire incontro agli impegni europei delle società, con 1) Un calendario equilibrato e 2) L'abolizione di 'sto maledetto pallone tricolore che usiamo solo noi, chi dovrebbe farlo? Se s'aspetta una presa di posizione dell'FIVB, famo notte.
Quindi ora arrivo al punto... Anzi, no, prima un'ultima puntualizzazione. Fantastico il turno al 26 dicembre, una festa del volley, tribune piene ovunque. Solo che quest'anno il 26 dicembre cade di venerdì: non ci sono ferie o ponti forzati di mezzo, per i lavoratori dipendenti con contratto a 36/40 ore sono 4 giorni filati di festività. Il turno precedente di questa andata frenetica lo si giocherebbe 5 giorni prima, il 21, e il turno successivo non prima di 9 giorni dopo, anche se realisticamente dovrebbero essere 11 (epifania). Giocare domenica 28 è davvero un'ipotesi così orripilante e che svuoterebbe i palazzetti?
Ok, ho proposto di non giocare a Santo Stefano, ma mica c'era bisogno di lapidarlo!
Va beh, ma alla fine il punto qual è? Il punto è una notizia di due mesi fa. La supercoppa, in calendario per il 26 ottobre, non verrà giocata da Piacenza e Busto, ma da Piacenza e dalla vincente dello spareggio tra la finalista scudetto (Busto) e la finalista della coppa Italia (Bergamo). Spareggio ovviamente da disputare in data da destinarsi, ça va sans dire.
Uhm... CHE COSA?!?!?
Credetemi, non c'entra nulla il tifo personale: a dirla tutta avrei consegnato la supercoppa direttamente nelle mani di capitan Leggeri al completamento del "double" stagionale, ovvero alla vittoria dello scudetto. E ri-credetemi, non c'entrano nulla neanche l'abitudine e la storia: liberissimi di giocare il primo titolo dell'anno con qualsiasi formula e tra qualsiasi squadra. Trovo semplicemente fuori luogo la parificazione de facto tra le due runner-up stagionali, perchè così parificate non sono. Perchè sì, è vero, nessuna delle due ha vinto niente, faccia di serpente. Però chi arriva in finale di campionato acquisisce la possibilità di giocare in Champions; chi arriva a un passo dalla coppa nazionale vince al massimo una medaglietta, una pacca sulle spalle e l'abbonamento annuale a Topolino. E scusate se la differenza è infinitesimamente piccola, eh.
In ogni caso, è un'altra partita che si va a inserire in un calendario già più intasato della "Worst toilet in Scotland" di Trainspotting...
...Sì, proprio questa. Buon appetito!
Insomma, la stagione 2014-15 sarà l'ennesimo campionario di decisioni strambe e diktat incomprensibili (e parlo in maniera soggettiva: magari a qualcuno questo allegro ginepraio può piacere). Già che ci siamo, si potrebbe aggiungere ulteriore pepe con l'aggiunta di nuove regole! Caro signor Legavolley, queste sono le mie proposte:
1)Durante un match, la squadra con la capitana in grado di contestare più decisioni arbitrali riceverà 5 punti di vantaggio nel set successivo.
Chi vusa pusee, la vaca l'è sua: Piccinini rule, all the way. Noi ci ritroveremmo in piena zona retrocessione, maledetta educazione...
"The Queen" alle prese con la trentordicesima protesta sotto il seggiolone.
2)Durante un match, la squadra con la capitana in grado di fornire il miglior mix carineria/occhi dolci verso il primo arbitro riceverà 10 punti di vantaggio nel set successivo.
Scudetto a tavolino per noi, benedetta educazione: Legge Marcon!
E come fai a dirle di no?
3)Le squadre che riusciranno a raggiungere la finale di una delle due maggiori competizioni nazionali, avranno la facoltà di cambiare allenatore prima di detto atto conclusivo; l'eventuale vittoria verrebbe assegnata anche al tecnico sostituito.
Per alcuni è fondamentale, per altri conta poco, per altri ancora è l'ideale destinatario di uova ormai marcite (ciao pubblico giustizialista del PalaYamamay, ci vediamo presto!): il peso effettivo di un coach sulle effettive prestazioni di un team è da sempre soggetto di accesi dibattiti che di norma si concludono con un "ho ragione io" - "no, ho ragione io" - "fanculo, beviamoci una birra". Però, qualsiasi fazione voi sosteniate, io conosco un tizio che con questo cavillo potrebbe avere nel suo palmares quattro scudetti, una coppa Italia e una Champions League in più... E sono certo che lo conoscete anche voi: uno splendido, splendido allenatore di successo. Peccato sia un pelino perdente quando conta. Suvvia, come si fa a non chiamare una norma del genere "Regola Abbondanza"?
Approved by 100% Marcello: a bombazza!!!
4)Le società che, nel corso della stagione sportiva, non adempiranno ai contratti con atlete e staff ed eviteranno di elargire totalmente o in parte gli stipendi dovuti, verranno automaticamente iscritte al campionato successivo e implicitamente indicate come simboli di virtù e correttezza sportiva dalla Lega stessa.
Ops, scusate... Quest'ultima regola è già in vigore.
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